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Basket, Final Eight Coppa Italia 2019: Brindisi domina, poi rischia di farsi rimontare, ma batte Sassari e raggiunge Cremona in una finale inedita
Ci sarà una finale di Coppa Italia mai vista prima al Mandela Forum di Firenze domani pomeriggio: così come la Vanoli Cremona, anche l’Happy Casa Brindisi non era mai arrivata fino a questo punto nella seconda manifestazione nazionale per club di basket. Francesco Vitucci, per tutti Frank, è l’uomo che porta la società pugliese alla vittoria per 86-87 sul Banco di Sardegna Sassari, anche se nel finale i suoi giocatori rischiano di combinare un pasticcio enorme non riuscendo mai a chiudere davvero la partita. Brindisi raccoglie 20 punti da John Brown, 18 da Riccardo Moraschini e Jeremy Chappell, 15 da Adrian Banks. Alla formazione di Gianmarco Pozzecco, invece, non bastano i 18 di Justin Carter, i 16 di Dyshawn Pierre e Jaime Smith e neppure i 13 con 12 rimbalzi di un onnipresente Jack Cooley.
Nel primo quarto appare chiaro fin da subito un motivo della partita: le due squadre accettano di giocare, se non senza difese, con gli attacchi spinti a mille. Gli uomini che partono meglio per Brindisi sono Moraschini e Chappell, per Sassari Polonara e Cooley. Le percentuali sono alte sia da due che da tre e nessuna delle due squadre riesce a staccarsi dall’altra, pur se non si negano alcuni momenti di alto spettacolo. Brown è il primo a cercare di dare uno strappo all’incontro, il cui punteggio, dopo 10 minuti, recita 28-32 a favore dell’Happy Casa.
Il secondo quarto vede continuare per breve tempo il duello balistico, anche se le percentuali scendono un po’ e Brindisi rimane sempre leggermente in vantaggio, di uno o due possessi a seconda delle situazioni. McGee tiene attaccata la Dinamo alla partita, ma sul 41-42 arriva il duo Brown-Chappell a piazzare l’allungo più importante della prima metà di gara, che porta l’Happy Casa sul 41-51 in un amen. Smith e poi Pierre danno modo a Sassari di rosicchiare qualcosa nel finale: le squadre vanno al riposo sul 46-54.
A tornare in campo nel migliore dei modi, però, è ancora Brindisi, indiavolata con l’immediato 0-5 tutto a firma Banks. Gli uomini di coach Vitucci riescono a mantenere con agio il vantaggio, mentre Sassari, a un certo punto, vede inesorabilmente chiudersi il canestro e Gaffney spedisce in aria la tripla che vale il 50-66. La squadra di Pozzecco non riesce a trovare la scintilla necessaria per una vera risalita, riuscendo a rientrare solo fino al -11 (60-71) prima che un tiro da tre di Moraschini la ricacci indietro: si entra negli ultimi dieci minuti sul 60-74 per Brindisi.
Sassari, nei primi tre minuti del quarto decisivo, prova a rientrare in partita con un paio di liberi di Carter e due punti di Smith (66-76), che provocano il time out di Vitucci. Smith segna ancora da tre, Banks fa 1/2 dalla lunetta, poi il Banco di Sardegna spreca più occasioni per il -6 e, sul tentativo di strappare il pallone a Moraschini, Thomas commette il proprio quinto fallo concedendo al numero 9 brindisino i liberi del +10. Brown fa 1/2 per il 69-80, poi Pierre e Carter firmano il -6 Sassari (74-80). Qui, però, arrivano due tecnici in fila: uno alla panchina e un altro a Pierre, ma Moraschini sbaglia entrambi i liberi prima di segnare quelli relativi al fallo normale di Carter. Quest’ultimo fa tornare la Dinamo a -6, prima di una gita in lunetta di Gaffney che vale all’Happy Casa il +8. Smith tiene in vita i suoi (79-84), prima di una lucida follia di Chappell che da dieci metri, a due minuti dalla fine, fa tornare a otto le lunghezze di vantaggio brindisine. Sassari ha un enorme numero di opportunità per riaprire la partita tra secondi e terzi tiri, passaggi sulla linea della carità, palle rubate, ma tutto quello che ottiene si riassume in due soli liberi a segno, uno di Carter, l’altro di Polonara. Brindisi, però, di vincere in modo facile non vuole saperne: a 12 secondi dalla fine Chappell ha la gita in lunetta del +7, ma sbaglia entrambi i liberi e poi commette un fallo non intelligente su Carter che fa 2/2: Vitucci chiama time out con 10 secondi da giocare per portare palla dall’altra parte. La partita sfiora attimi tra l’esaltante e il drammatico: Cooley allarga i suoi arti ovunque può e recupera palla dalla rimessa, Carter prova la tripla del pari, sbaglia, ma sotto canestro c’è McGee che appoggia il -1 a 3″5 dal termine. Moraschini lancia in aria l’equivalente di un dirigibile, che finisce nelle mani di Smith: la sua preghiera da venti metri non viene accolta dagli dei del basket, finisce 86-87 e Brindisi può festeggiare, al pari di Cremona, la prima finale della sua storia in Coppa Italia.
BANCO DI SARDEGNA SASSARI-HAPPY CASA BRINDISI 86-87 (28-32, 46-54, 60-74)
SASSARI – Spissu, Smith 16, McGee 8, Carter 18, Devecchi ne, Magro ne, Pierre 16, Gentile, Thomas 7, Polonara 8, Diop 0, Cooley 13. All. Pozzecco
BRINDISI – Banks 15, Rush 5, Gaffney 9, Zanelli, Calamo ne, Moraschini 18, Walker 2, Cazzolato ne, Wojciechowski, Chappell 18, Taddeo ne, Brown 20. All. Vitucci
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo