Calcio
Calcio, Roberto Mancini apre il raduno della Nazionale: “Quagliarella merita di essere qui, sono contento dei nostri giovani”
Il Commissario Tecnico Roberto Mancini ha inaugurato il raduno della Nazionale italiana di calcio che si terrà a Coverciano nelle prossime ore con la conferenza stampa di rito. L’allenatore ha ringraziato le società per la disponibilità nel mettere a disposizione i propri giocatori e ha sottolineato l’importanza dell’occasione per consolidare il gruppo in vista dei prossimi appuntamenti. Gli azzurri scenderanno in campo per le Qualificazioni all’Europeo 2020 contro Finlandia e Liechtenstein il 23 ed il 26 marzo. “È uno stage per il quale ringraziamo i club con cui abbiamo trovato gli accordi – ha esordito il CT – serve per ritrovarsi e per vedere qualcuno che non ho ancora visto”. Nel 2019 l’obiettivo prioritario sarà quello di cominciare al meglio il percorso di qualificazione alla prossima rassegna continentale, dove l’Italia sarà tra i paesi ospitanti accogliendo allo Stadio Olimpico di Roma la gara inaugurale e altri tre incontri del torneo. Mancini ha ribadito le potenzialità della Nazionale e la necessità di risalire il ranking in vista del sorteggio.
Il CT non poteva poi evitare di rispondere a qualche domanda circa la maggiore sorpresa delle convocazioni, ovvero il ritorno di Fabio Quagliarella in azzurro. “Quagliarella sta giocando bene – ha affermato Mancini – è italiano, è capocannoniere e quindi se lo merita. Lui sa la stima che ho per lui, è antica, sa benissimo che può esserci o non esserci, ma in questo momento se la merita“. Il tecnico si è detto anche molto soddisfatto del rendimento dei giovani del nostro campionato e lo ha dimostrato chiamando per la prima volta il difensore del Parma classe ’99 Alessandro Bastoni e confermando Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali e Moise Bioty Kean, protagonisti dell’ultimo Campionato Europeo Under 19 e già convocati ad inizio stagione. “Sui giovani ero ottimista a settembre e lo sono ancora più adesso perché sono migliorati e stanno crescendo. Zaniolo lo avevo chiamato perché lo avevo seguito agli Europei Under 19 e mi era piaciuto, avevamo capito che poteva essere un giocatore del futuro, poi è stato bravo anche Di Francesco a lanciarlo – ha sottolineato Mancini. – Ha avuto una crescita velocissima e forse imprevedibile, è un centrocampista moderno, è stato molto precoce. Ora serve mantenersi, lavorando sodo. Ha qualità tecniche e fisiche. Oggi l’unico giovane che ha tante presenze in A è Donnarumma, poi c’è Chiesa. Ai miei tempi giocavano di più“.
Proprio riguardo all’ottimo momento di forma di Chiesa, il CT si è concesso una battuta: “Ho sentito Enrico e gli ho detto che doveva fare più gol, si vede che glielo ha riferito. È un esterno offensivo e il gol deve essere nel suo bagaglio tecnico. Corre molto, con l’esperienza si impara poi a fare una corsa a vuoto in meno. Spero continui così”. Mancini ha poi ribadito che l’esclusione di Cutrone è soltanto una questione momentanea: “Cutrone ha un grande futuro in Nazionale. Siamo in 32, l’ultima volta è stato chiamato poi si è infortunato. Non c’è oggi, ci sarà la prossima volta“. Il tecnico azzurro ha chiuso dimostrando il proprio entusiasmo verso un possibile ingresso nella Nazionale di Gianluca Vialli in qualità di capo delegazione: “È un’idea del presidente Gravina, non so cosa si sono detti. Ma mi farebbe immensamente piacere, è un ragazzo col quale abbiamo condiviso la gioventù e tutti i momenti belli dalla vita“.
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roberto.pozzi@oasport.it
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Foto: Osypov / Shutterstock.com