Ciclismo

Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Il Giro d’Italia l’obiettivo principale. Il mio incidente al Tour dimostra che non c’è fair play”

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Tappa di sofferenza e di “preparazione” per Vincenzo Nibali all’UAE Tour 2019. Il capitano della Bahrain-Merida ha dovuto fare i conti con una condizione non ideale nel primo arrivo in salita della corsa araba che ha sorriso al campione del mondo Alejandro Valverde, che si è tolto la soddisfazione di centrare il successo con la maglia iridata. Il corridore nostrano, invece, ha pagato lo scotto della sua inattività, rimanendo staccato dal gruppo dei migliori a 6 km dall’arrivo e giungendo con un ritardo di 1’17” come Tejay van Garderen.

Il nostro portacolori, dunque, ha affrontato poco dopo il termine della stage un po’ gli argomenti caldi della sua annata, dando nel suo stile risposte precise: “Abbiamo lavorato molto in inverno perché era importante farlo e per questo ho iniziato più tardi rispetto al solito. Al rientro faremo altri test per capire meglio a che punto siamo – le prime parole di Vincenzo (fonte: Marca), che ha aggiunto: “L’obiettivo principale è il Giro, al Tour penserò solo in un secondo momento. Non ho ancora visto tutte le tappe della Corsa Rosa, anche se so che l’ultima settimana sarà molto difficile. La tappa regina non la conosco ancora, ma il recente passato ci ha insegnato che ogni minimo dettaglio può fare la differenza”.

Relativamente alle prospettive delle gare di un giorno, lo “Squalo” non vuol farsi illusioni: “La Liegi-Bastogne-Liegi sarà un vero esame in vista del Giro d’Italia, mentre a Sanremo sarà davvero difficile pensare di ripetersi. Quanto fatto l’anno scorso è stato fantastico, ma è una corsa aperta ad ogni possibilità”.

La chiosa sui rivali e un pensiero a quanto è accaduto nel Tour del 2018: Froome e Quintana siano sempre i più forti, ma ce ne sono alcuni emergenti davvero molto forti come i gemelli Yates che mi incuriosiscono davvero molto. Al Tour dell’anno passato sarei stato competitivo per il podio, anche se magari non avrei vinto. Il mio incidente dimostra che non c’è fair play nel ciclismo ed è stato frustrante aver gettato all’aria tutto il lavoro fatto fino ad allora”.

 

 

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Foto: Pier Colombo

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