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Editoriali

Dominik Paris, ora sei un grandissimo. L’Italia si inchina davanti al suo velocista migliore di sempre

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“Paris è grande, ora deve diventare grandissimo”, scrivevamo su OA Sport dopo la vittoria nella discesa di Kitzbuehel. La classe indiscutibile di questo campione necessitava dell’esame di laurea, quel successo in un grande evento che ti consente di compiere quel passo determinante verso l’immortalità sportiva e la gloria imperitura.

Il 29enne altoatesino ha raggiunto una maturità ed una consapevolezza nei propri mezzi tali da affrontare un Mondiale con le spalle larghe, senza accusare il peso della tensione. Certo, l’aver iniziato la rassegna iridata con il superG, sulla carta la disciplina a lui meno congeniale (in carriera solo 2 dei suoi 12 trionfi in Coppa del Mondo sono maturati in questa specialità), può avere certamente aiutato, perché l’azzurro, pur facendo parte del novero dei favoriti, partiva comunque dietro alcuni avversari nei pronostici della vigilia. Ciò gli ha dunque consentito di gareggiare mentalmente più sciolto. Il nativo di Merano ha letteralmente sbranato la pista. Come un leone in gabbia si è difeso sui tortuosi curvoni della parte alta, appena ha potuto si è invece scatenato, appiattendo gli sci e facendoli viaggiare come missili. Un palese errore di linea all’imbocco del piano conclusivo sarebbe potuto costare carissimo, per fortuna non è stato così. La gara si è rivelata tiratissima, con i primi tre racchiusi in 9 centesimi, solo perché Paris ha sbagliato: in caso contrario, si sarebbe imposto con almeno mezzo secondo di vantaggio.

Possiamo ora definire Dominik un fuoriclasse a tutti gli effetti, non più devastante solo sulle piste “amiche” come quelle di Bormio o Kitzbuehel, ma in grado di eccellere e vincere in qualsiasi contesto, a prescindere dalla difficoltà del pendio o dalle condizioni della neve. Con il titolo iridato ormai in saccoccia, Paris potrà andare a caccia di una leggendaria doppietta nella discesa di sabato, che potrà affrontare scevro da ansie e senza l’assillo del dover fare risultato a tutti i costi. In passato l’impresa è riuscita solo a due mostri sacri come l’austriaco Hermann Maier (1999) e l’americano Bode Miller (2005).

Dopo l’apoteosi odierna, possiamo già ritenere Dominik Paris come il più grande velocista italiano di tutti i tempi. L’altoatesino è riuscito ad agguantare quell’oro mondiale che invece era sempre sfuggito a Kristian Ghedina e poco conta che sia ancora dietro all’ampezzano di una sola vittoria nel computo delle affermazioni complessive in Coppa del Mondo. La prossima sfida diventa ora quella di riportare in Italia il titolo della discesa: l’unico a riuscirci nella storia fu Zeno Colò nel 1950 e 1952 (in quest’ultimo caso la competizione assegnava anche l’oro olimpico).

In una ipotetica griglia dei più grandi sciatori azzurri di tutti i tempi, al momento ci sentiamo di collocare Paris in quarta posizione alle spalle dell’inarrivabile Alberto Tomba, di Gustavo Thoeni e Piero Gros: rispetto a questi fenomeni, a Dominik manca ancora l’oro a Cinque Cerchi. Avrà ancora due occasioni per provarci, nel 2022 e nel 2026, tenendo conto di come l’esperienza sia fondamentale per un velocista e che l’italiano, 30 anni ancora da compiere, entra proprio ora nella fase migliore della carriera.

IL VIDEO DELLA VITTORIA DI DOMINIK PARIS

IL MEDAGLIERE DEI MONDIALI: ITALIA PRIMA!

LA CRONACA DELLA VITTORIA DI PARIS

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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