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F1, analisi quinta giornata Test Barcellona 2019: Ferrari e Mercedes a singhiozzo, Red Bull efficace, Renault in crescita

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La quinta giornata dei test pre-stagionali 2019 riservati alla Formula Uno di Barcellona ha dato il via alla seconda, ed ultima, settimana di lavoro al Montmelò con diverse novità e colpi di scena. Finalmente la situazione ha iniziato a muoversi, e le sorprese non sono mancate. In primo luogo, primi balbettii per quanto riguarda Ferrari e Mercedes. Nel corso della mattinata, infatti, Charles Leclerc si è dovuto accontentare di appena 29 giri (con il miglior tempo di 1:18.651 con gomme C3/soft) per colpa di un problema all’impianto di raffreddamento. Il team di Maranello ha preferito controllare con estrema attenzione l’intoppo prima di dare il via libera al monegasco. Discorso addirittura peggiore in casa Mercedes, con il motore di Valtteri Bottas che è letteralmente andato arrosto appena uscito dai box. Il finlandese ha visto materializzarsi le fiamme dal suo retrotreno, perdendo quasi completamente il suo pomeriggio, chiuso con sole 7 tornate. Le due grandi rivali, dunque, si sono imbattute per la prima volta in questo 2019 in un problema tecnico. Un campanello d’allarme? Senza dubbio. Ma meglio che sia successo al Montmelò piuttosto che il 17 marzo a Melbourne per il via del campionato.

Le otto ore odierne, ad ogni modo, hanno proposto altre sorprese. Diversi piloti hanno voluto far segnare un crono di rilievo. In vetta alla classifica, dopotutto, troviamo un vero e proprio esordiente, come l’inglese Lando Norris. Il giovanissimo talento della McLaren ha spinto la sua MCL34 ad un ottimo 1:17.709 con gomma C4 (l’ex ultrasoft) al termine di un lavoro composto di 80 giri. La vettura inglese è ancora lontana da una giusta costanza di rendimento (ed oggi si è fermata in due occasioni in pista) ma ha dato dimostrazione che, almeno nel time attack, possa dire la sua. Gli incubi degli ultimi tre anni, a quanto pare, sembrano alle spalle.

Seconda prestazione assoluta per uno scintillante Pierre Gasly. Il francese della Red Bull ha fermato i cronometri sull’1:17.715 con le gomme C3/soft, sintomo di un ottimo comportamento della sua RB15. Come se non bastasse l’ex Toro Rosso ha percorso la bellezza di 136 giri, con una monoposto che si è dimostrata eccellente sul passo gara e, come sempre, nel comportamento con le gomme. La Red Bull, rispetto a dodici mesi fa, è nettamente in vantaggio sui programmi.

Terza posizione, e un’altra sorpresa: Lance Stroll. Il canadese, infatti, si è segnalato con un 1:17.824 con gomma C4 con la sua Racing Point. 82 giri all’attivo e la consapevolezza che nel tentativo singolo la sua vettura possa essere competitiva. Altro discorso sul passo gara…

Dopo tanti colpi di scena, ecco Sebastian Vettel con la Ferrari. Il tedesco, che ha preso in mano la SF90 nel pomeriggio, si è sdoppiato. Prima ha girato con le C3/soft per raggiungere un interessante 1:17.925, quindi, nel corso dei suoi 81 giri, ha lavorato sulle lunghe distanze, per portare le proprie coperture fino allo stremo. Nonostante pneumatici ormai giunti alla tela, la monoposto di Maranello procedeva su tempi tutt’altro che da buttare. Senza il problema di Leclerc della mattina staremmo parlando di un altro turno perfetto.

Si sono concentrate su un altro tipo di lavoro le due Mercedes o, per meglio dire, Lewis Hamilton. Questa mattina il campione del mondo ha girato con una W10 che, sostanzialmente, è già una versione 2.0 di quella vista la scorsa settimana. Aerodinamica rivoluzionata, ala anteriore rivista, fondo e retrotreno ritoccati. Una vettura completamente cambiata, per cercare di rispondere immediatamente alla Ferrari. 83 tornate per l’inglese, con 1:20.332 come miglior tempo (ma con le gomme C2, le medie) con Valtteri Bottas che ha ribadito il ritmo in 1:20.167 con le C2. La scuderia di Brackley prosegue con questo tipo di lavoro. Il giro veloce lo lasciano tranquillamente agli avversari. Oggi era più importante capire come si comportassero i nuovi dettagli aerodinamici.

Ancora un buon turno in casa Alfa Romeo, con Antonio Giovinazzi che chiude in 1:18.589 (con gomma C4) e 99 giri all’attivo. La monoposto italo-svizzera continua a dare conferme importanti e lotterà per il quarto posto del lotto assieme ad altre squadre, come la Renault. Questo martedì ha visto una RS19 davvero in forma. Daniel Ricciardo (77 giri per l’australiano) ha fissato un interessante 1:20.107 con gomme C2, mentre Nico Hulkenberg ne ha aggiunti 80 con 1:20.348 (con soft). La scuderia transalpina continua a lavorare sul passo gara, e le monoposto sembrano disporre di un ritmo non certo da sottovalutare.

In questa battaglia si inserirà, senza alcun dubbio, anche la Haas, nonostante la nuova macchina non sia ancora pronta al 100%. Oggi, però, Kevin Magnussen ha completato ben 130 giri, con il miglior crono di 1:18.769 con gomma C4. Anche gli statunitensi si stanno concentrando su solidità e costanza delle prestazioni. Manca ancora la velocità pura, ma il motore Ferrari potrà dare una generosa mano.

Toro Rosso e Williams, invece, hanno chiuso con il sorriso per due motivi differenti. La scuderia di Faenza ha visto Alexander Albon sesto in 1:18.649 con gomma C4, ma gli ulteriori 103 giri senza intoppi confermano come la STR14 non soffra dei gravi problemi della vettura edizione 2018. Per quanto riguarda il team di Woking, invece, George Russell ha completato la bellezza di 119 tornate. Un numero eclatante se si pensa che la scuderia inglese aveva chiuso la scorsa settimana a quota 68, in tutto! il tempo di oggi, 1:19.662 non è male, ma è stato ottenuto con le gomme C5, le più morbide a disposizione. Che il peggio sia ormai alle spalle per la Williams e per la FW42?

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alessandro.passanti@oasport.it

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