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Formula 1

F1, analisi seconda giornata test Barcellona 2019: Ferrari sul velluto, McLaren bene sul giro secco, Mercedes, Red Bull e Renault da lavori in corso

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Se due indizi fanno una prova, i test pre-stagionali riservati alla Formula Uno di Barcellona iniziano a sorridere in maniera notevole alla Ferrari. Dopo l’esordio di ieri, con Sebastian Vettel capace di fermare il cronometro sul tempo di 1:18.161 (collezionando anche 169 tornate) oggi è toccato a Charles Leclerc lasciare il segno chiudendo con l’ottimo crono di 1:18.247 a pochissimi millesimi dal limite imposto ieri dal compagno di scuderia. Il lavoro del monegasco si è svolto senza intoppi, inanellando 157 tornate alternando giri veloci a long run che hanno messo in mostra ottima solidità. La SF90 sembra davvero una monoposto impeccabile, veloce, performante e costante nelle prestazioni. Dopo due sessioni si può dire che la vettura di Maranello sia quella che ha approcciato nel migliore dei modi alla nuova stagione.

Discorso ben differente per la Mercedes. Anche oggi la Frecce d’argento non hanno brillato, anzi. Valtteri Bottas non è andato oltre la sesta posizione con il tempo di 1:19.535 (89 giri completati), mentre Lewis Hamilton si è fermato in decima con 1:19.928 (74 giri). La W10 non sta impressionando come tutti ci saremmo attesi. Sicuramente il team anglo-tedesco non ha ancora cercato la prestazione sul giro secco, ma la distanza nei confronti della Ferrari si aggira sempre sugli 1.5 secondi. La sensazione è che la scuderia di Brackley stia pensando alle lunghe distanze ed ai carichi di benzina importanti, ma ci si attende comunque una risposta nelle due prossime giornate.

Dopo la buona giornata d’esordio, oggi si può parlare di turno interlocutorio per la Red Bull. Il francese Pierre Gasly ha chiuso in settima piazza con un 1:19.814 non certo scintillante, con 92 tornate all’attivo. Il pomeriggio dell’ex Toro Rosso si è chiuso in anticipo, per colpa di un testa-coda che lo ha visto terminare la propria corsa contro le barriere. Anche in casa Renault si prosegue con i lavori sia con Nico Hulkenberg (1:19.837 e 95 giri) sia con Daniel Ricciardo (1:19.886, ma appena 28 tornate). il tedesco nel pomeriggio ha compiuto una simulazione di gara, inanellando una buona serie di tempi, ma la RS19 è ancora lontana dalle rivali più temibili.

Se ieri Carlos Sainz aveva voluto chiudere il proprio turno con un tempo di spicco per la McLaren, la stessa cosa l’ha fatta anche il suo compagno Lando Norris. Il giovane inglese, infatti, si è addirittura issato al secondo posto in 1:18.553 sfiorando il tempo di Leclerc, ma con una mescola di vantaggio (C4, la più morbida, contro C3, la soft). La McLaren, ad ogni modo, si dimostra solida, e questo è già un ottimo punto di partenza rispetto ai disastri degli anni scorsi.

Buon martedì anche in casa Haas, con il terzo tempo (1:19.206 con soft, e 59 giri) per Kevin Magnussen. Il danese non ha percorso moltissimi chilometri, ma ha potuto apprezzare una macchina che prosegue sulla scia tracciata da quella del 2018. Servono ancora conferme sul passo e sulle prestazioni con il carico di benzina, ma la vettura sembra di buon livello. Discorso simile anche per la Toro Rosso che oggi ha proposto il thailandese Alexander Albon in quarta posizione con il crono di 1:19.301 ma, l’aspetto più importante sono i 132 giri senza intoppi completati. Buona prestazione anche per Antonio Giovinazzi, capace di spingere la sua Alfa Romeo fino all’1:19.312, con ben 101 tornate messe a segno. Pochi sorrisi, invece, in casa Racing Point, con il messicano Sergio Perez 11esimo in 1:20.433 con 79 giri all’attivo. La vettura ex Force India è ancora lontana dai propri standard, e deve recuperare parecchio terreno. Com’è ben noto, inoltre, anche oggi la Williams ha marcato visita. Il rischio che il team inglese si presenti solamente nella prossima settimana di test è elevato, per una monoposto che nasce sotto una pessima stella e, soprattutto, sarà indietro anni luce rispetto a tutti.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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