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F1, analisi settima giornata Test Barcellona 2019: Ferrari da record ma poi arriva lo stop, Mercedes “martello”, Red Bull a muro

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I “botti” di fine test F1 2019 di Barcellona erano attesi nella giornata di domani, quella di chiusura, invece si sono manifestati oggi, sotto diversi punti di vista. In primo luogo, nel vero senso della parola, dato che abbiamo assistito all’incidente occorso a Pierre Gasly, quindi agli stop in pista di Lance Stroll e Charles Leclerc, anche se il monegasco in questo turno ha piazzato il nuovo record del Montmelò per quanto riguarda i test, con un ottimo 1:16.231 ottenuto con gomma C5 (la più morbida a disposizione). Con questo crono il ferrarista ha migliorato il tempo di Valtteri Bottas risalente ai test della scorsa primavera (un 1:16.904), mentre per pochi centesimi non è riuscito a superare il tempo che era valso la pole position del Gran Premio di Spagna 2018 a Lewis Hamilton in 1:16.173.

Charles Leclerc su Ferrari, dunque, ha chiuso una giornata decisamente positiva dopo il lungo stop di ieri per colpa dell’incidente di Sebastian Vettel, completando 138 tornate con ottimi tempi con ogni mescola utilizzata. 1:17.3 con le C2, le gomme medie, 1:16.8 con le C4, le supersoft, e 1:16.231 con le C5, le più morbide dello stock Pirelli. Il giovane classe 1997 nella seconda parte della sessione si è concentrato sulla simulazione di gara. I suoi tempi (su gomme C2 e C3) si sono dimostrati ottimi e costanti, in un range tra l’1:21 alto e l’1:23 basso, con grande frequenza sull’1:22 basso. La SF90, che oggi metteva in mostra un nuovo fondo intagliato (con notevole spargimento di vernice per valutarne la capacità aerodinamica) ha dato buone risposte, specialmente a livello di retrotreno. La vettura di Maranello continua a crescere bene ed a dare segnali incoraggianti, tranne lo stop in pista a pochi minuti dalla bandiera a scacchi dovuto ad un innocuo problema allo scarico. Il passo di gara è molto simile a quello della Mercedes, per cui la battaglia in quel di Melbourne si può definire come già lanciata.

Già, le Frecce d’argentoAnche oggi la scuderia di Brackley non ha montato le mescole più morbide (esattamente come un anno fa) ma ha pensato alla simulazione di gara ed alle gomme più dure nei long run. Lewis Hamilton ha inanellato 85 giri con il miglior tempo di 1:18.097 con le gomme C2, le medie, mentre Valtteri Bottas ha fatto registrare un 1:18.862 con gomma C3, la soft, al termine di 97 giri. Nel pomeriggio, infatti, il finlandese ha effettuato una simulazione di gara con gomme C2 e C3, martellando sui tempi di Leclerc. Il gap tra le due vetture, al momento, sembra davvero minimo e solamente i dettagli potrebbero far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

Giornata con pochi sorrisi, invece, quella in casa Red Bull. Non solo perché Gasly è andato a sbattere violentemente in ingresso di curva 9 la “Campsa” a metà pomeriggio, quanto perché oggi il francese nei suoi 65 giri non ha risposto ai tempi dei long run di Mercedes e Ferrari, ma ha provato la simulazione di qualifica con un buon 1:17.091 con gomme C5. Il francese, suo malgrado, ha perso la sua RB15 in maniera simile a quanto accaduto ieri a Sebastian Vettel. Per l’ex Toro Rosso l’impatto è stato importante, con il retrotreno che si è completamente distrutto andando a rovinare i suoi piani di lavoro.

In questo giovedì ha iniziato a forzare, invece, la Renault, montando anche le gomme C5. Daniel Ricciardo ha stampato un 1:17.204 (65 tornate) che lo ha messo in quinta posizione, mentre Nico Hulkenberg (73 giri) ha risposto con la sesta prestazione in 1:17.496.  La RS19, finalmente, ha fatto vedere di essere anche veloce e non solo costante con le mescole più dure (anche se oggi hanno provato anche le C1, le hard). La scuderia francese sta procedendo per piccoli passi e si sta dimostrando, al momento, la quarta forza del lotto con pieno merito.

Anche in questa settima sessione abbiamo assistito a diverse scuderie che hanno voluto forzare con i tempi. Alexander Albon (Toro Rosso) ha fatto segnare un eccellente 1:16.882 con vettura scarica e gomme C5. La STR14, ancora una volta, si conferma come una monoposto decisamente migliore rispetto a quella che l’ha preceduta, con più potenza e costanza (118 tornate senza intoppi anche oggi). Copia e incolla con quanto accaduto in casa McLaren. Ennesimo finale di giornata nella top tre per la macchina color papaya, con Lando Norris in grado di segnare 1:17.084 con gomme C5 (ma serbatoio ai minimi) e, allo stesso tempo, di inanellare 84 giri. La monoposto di Woking appare più solida delle edizioni precedenti, ma sui long run il gap con i migliori è ancora notevole. In casa Racing Point, invece, settimo crono per Lance Stroll in 1:17.556 con gomme C5 ma, finalmente, un buon bottino di giri, ben 103. La vettura ex Force India sta, giorno dopo giorno, migliorando, ma rimane ancora leggermente indietro rispetto al suo obiettivo, divenire la quarta forza del Mondiale di Formula Uno.

Giornata non eccezionale, invece, per Alfa Romeo e Haas. La scuderia italo-svizzera, per esempio, ha visto Antonio Giovinazzi in 1:17.639 con gomma C5, dopo uno dei turni meno brillanti di questi test per la monoposto con il “Biscione”. Il pilota pugliese ha totalizzato 71 tornate, senza impressionare come in altre occasioni. Turno non semplice, anche, per la Haas, che è rimasta a lungo ferma ai box nel corso del pomeriggio (per colpa di un problema all’impianto di scarico). Un campanello d’allarme non da poco. Romain Grosjean in chiusura di turno ha stampato un 1:17.854 con gomma C4 (ma con appena 16 giri conclusi) mentre Kevin Magnussen è arrivato all’1:18.199 con gomma C3La scuderia statunitense, oggettivamente, sembra indietro rispetto al programma di lavoro originale.

Giornata sostanzialmente positiva anche per la Williams, non tanto per la prestazione (1:18.130 con gomma C5) quanto perché l’inglese George Russell ha potuto completare la bellezza di 140 giri, un vero record per la FW42 che, va ricordato, nella scorsa settimana non era andata oltre le 68 tornate. La vettura britannica è ancora lontana dai migliori ma, quantomeno, sembra dimostrarsi pronta per l’esordio del Mondiale.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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