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F1, analisi terza giornata Test Barcellona 2019: la Ferrari si conferma, Red Bull e Mercedes ci sono, Toro Rosso e Alfa Romeo stupiscono

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Si è conclusa anche la terza giornata dei test F1 di Barcellona 2019. Un mercoledì intenso quanto indicativo, sotto diversi punti di vista. Le vetture stanno sempre più prendendo forma e, finalmente, anche la Williams è apparsa sul tracciato del Montmelò. Davanti a tutti, ancora una volta la Ferrari? No, stavolta no. Il miglior tempo lo ha fissato, in chiusura di sessione, Daniil Kvyat con la Toro Rosso. Il russo ha cercato il “tempone” e c’è riuscito, sfruttando anche le gomme C5 (le più morbide del lotto) centrando il miglior giro di questi tre giorni in 1:17.704. Anche se, come sappiamo, spesso questi crono sono fini a sé stessi, il segnale positivo per la STR14 è rappresentato da altri 137 giri completati senza intoppi (soprattutto pensando al balbettante motore Honda delle ultime annate) sintomo che la monoposto di Faenza sia nata in maniera migliore rispetto ad un anno fa.

La giornata ha visto al comando Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) fino agli ultimi secondi. Senza il colpaccio di Kvyat, infatti, il finlandese avrebbe mantenuto la migliore prestazione con il suo 1:17.762 ottenuto nel corso della mattinata, a sua volta su C5. “Ice Man” ha totalizzato 138 tornate, confermando la solidità di una Alfa Romeo davvero interessante. Potenza e velocità ci sono, manca solamente un minimo di costanza nei long run, nei quali accusa ancora qualche decimo di distacco dai migliori.

Al terzo posto Daniel Ricciardo con una Renault che, dopo due giorni non propriamente scintillanti, oggi ha voluto farsi vedere nei piani alti. L’australiano con gomma C4 ha piazzato un interessante 1:18.164, mentre Nico Hulkenberg in mattinata si era fermato a 1:18.800. 80 giri per Ricciardo, 63 per il tedesco, per un totale di 143, un ottimo bottino per la scuderia francese che, passo dopo passo, vuole dimostrarsi la quarta forza del lotto. La monoposto deve migliorare ancora, e tanto, ma le basi ci sono.

Finalmente la Ferrari, al quarto posto. Sebastian Vettel oggi non ha pensato al giro secco ma, come preventivabile, ha lavorato sulle lunghe distanze, soprattutto con le gomme C3, le soft. Il tedesco ha chiuso con un ottimo 1:18.350 con questa mescola, inanellando diverse serie di giri senza intoppi e con buona costanza, sempre sul piede dell’1:22. La SF90 continua a dare risposte importanti sotto tutti i punti di vista e oggi la giornata si è completata dopo 134 giri, avendo toccato i 2000 chilometri previsti dalla scuderia di Maranello nei primi tre giorni di lavoro. Il team ha anche effettuato diverse prove su ala anteriore e posteriore, senza dimenticare i dettagli di fondo e retrotreno. Una curiosità: In alcuni momenti oggi Vettel ha girato con gomme montate su cerchioni particolarmente traforati, come quelli concepiti dalla Mercedes nel finale della scorsa stagione per evitare il surriscaldamento degli pneumatici.

Al quinto posto, in 1:18.787, un soddisfatto Max Verstappen (Red Bull). L’olandese ha lavorato in maniera davvero interessante, con long run costanti e su tempi di primo piano, mettendo in mostra una RB15 assolutamente prestazionale. 104 le tornate completate per la scuderia di Milton Keynes che, giorno dopo giorno, si sta avvicinando ai livelli del finale della passata annata. Se, come pare, il motore risponderà presente, la monoposto con i due tori sulla livrea, potrà davvero inserirsi nella lotta al vertice.

Ancora una volta non troviamo le Mercedes nelle posizioni importanti della classifica. Solamente George Russell con la Willams ha fatto peggio di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton nella giornata odierna. Il finlandese, infatti, ha chiuso 11esimo in 1:20.693 con soft, a quasi 3 secondi da Kvyat, mentre il campione del mondo in carica non è andato oltre la 12esima posizione in 1:20.818. Tempi allarmanti? C’è un problema all’interno del team di Brackley? La W10 delude? Con calma. La scuderia anglo-tedesca sta pensando a tutto tranne che al giro veloce. Le due monoposto (94 giri per Hamilton, 88 per Bottas) stanno procedendo solamente su long run con gomme medie o soft e lo stanno facendo con tempi davvero eccellenti. Forse non ancora al livello della Ferrari, ma la distanza è molto più risicata di quello che sembrerebbe. I cinque volte campioni a livello di costruttori stanno lavorando di cesello su una vettura che, come sempre, sarà quella da battere. Il percorso è quello solito, senza pensare ai tempi o altro, ma concentrati sui difetti. Oggi, per esempio, nei momenti di pieno carico di benzina si è segnalato un leggero blistering sulle gomme. Attenzione…

Nelle parti basse della graduatoria giornata non da sottovalutare per la Haas che ha girato con Romain Grosjean (1:19.189) e Pietro Fittipaldi (1:19.249). Oltre 120 giri totali per il team che sta pensando solamente alla solidità di una vettura che, anche oggi, si è fermata due volte in pista, anche se per problemi di poco conto. Nel turno odierno, per una volta, la McLaren non ha cercato il giro veloce a fine turno. Carlos Sainz ha chiuso nono in 1:19.354 ma ha totalizzato altri 90 giri. Discorso differente per Sergio Perez e per la Racing Point. Decimo posto in 1:20.102 ma con sole 67 tornate all’attivo. Come un anno fa la vettura tinta di rosa appare leggermente indietro nel programma.

Chi, invece, sarà molto rallentata nell’avvicinamento al Mondiale 2019 sarà la Williams che, quantomeno, oggi ha potuto scendere in pista nel corso del pomeriggio dopo due giorni ai box nel vero senso della parola. Appena 23 giri completati per George Russell con il tempo di 1:25.625 a distanze siderali da tutti. La FW42 è appena nata ed è lontana anni luce rispetto ai rivali. Si annuncia un anno da incubo per la storica scuderia.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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