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F1, cosa manca alla Ferrari per vincere il Mondiale. I nodi da risolvere per battere la Mercedes

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Mentre il Mondiale 2019 di Formula Uno sta ormai per prendere il via, è tempo di pensare ai rapporti di forza in vetta alla classifica generale. Dopo anni di dominio Mercedes, la Ferrari prova a ribaltare il tavolo e punta, finalmente, al titolo iridato. Tale risultato manca, addirittura, da 12 anni, ovvero dal trionfo di Kimi Raikkonen nel 2007 e da quel momento in avanti nella scuderia di Maranello sono stati tanti i colpi mancati ed i fallimenti.

L’ultimo in ordine di tempo, e decisamente fragoroso, si è consumato proprio nel campionato 2018. Raggiungere e sorpassare un binomio come Mercedes e Lewis Hamilton non rappresenta propriamente una passeggiata di salute. Quindi, la Ferrari, cosa dovrà inventarsi per realizzare tale impresa? Andiamo ad analizzare i punti più importanti per rendere possibile la caccia al titolo edizione 2019.

1. Power Unit impeccabile per tutti e 21 i Gran Premi

Più facile a dirsi che a farsi, certo, ma è fondamentale. Dall’avvento dell’ibrido, infatti, la Power Unit Mercedes ha spesso fatto il vuoto. Anche un anno fa, quando la Ferrari sembrava giunta a pari livello, in alcuni momenti ha dovuto inchinarsi davanti ad una superiorità in fatto di potenza e affidabilità che ha dell’incredibile. In questa nuova annata la scuderia di Maranello dovrà proporre un motore ancor più potente rispetto al precedente e, non ultimo, che ripeta le prestazioni di resistenza del propulsore che era montato sulla SF71H.

2. Strategie

Anche quando la Ferrari si è dimostrata a pari livello dei rivali, in alcune occasioni il muretto ha lasciato a desiderare, sia per le strategie in gara, sia le decisioni a monte, sia per la questione “ordini di scuderia”. L’era di Maurizio Arrivabene ha visto un team decisamente attento alle “buone maniere” e ci mancherebbe altro, ma non ha mai pensato di opporsi ai tranelli della scuderia di Brackley con la stessa moneta. Per avere la meglio su una scuderia di così alto livello sarebbe fondamentale correre ai ripari anche sotto questo punto di vista.

3. Vettura senza difetti

Per lunghi tratti del Mondiale 2018 la SF71H si è dimostrata alla pari, o quasi, con la W09, nonostante qualche difetto da migliorare. Se, effettivamente, la scuderia di Maranello sarà stata in grado di progettare una macchina di livello superiore (soprattutto a livello di retrotreno e comportamento delle gomme) potrà davvero sfidare ad armi pari la nuova W10 di Lewis Hamilton.

4. Piloti

L’ultimo tassello del progetto non può che comprendere i piloti. Sebastian Vettel, chiamato ad una stagione con meno errori rispetto a 12 mesi fa, e Charles Leclerc, giovane rampante che proverà a farsi valere ai massimi livelli e ad aiutare l’illustre compagno. Sia ben chiaro però: se Lewis Hamilton si confermerà allo stesso livello del 2018 sarà particolarmente complicato da sconfiggere, per cui Vettel dovrà risultare impeccabile in ogni occasione, da Melbourne fino ad Abu Dhabi.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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