Formula 1

F1, Kimi Raikkonen: “In Alfa Romeo Racing c’è meno politica. L’addio di Arrivabene in Ferrari? Non sono affari miei”

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Il finlandese Kimi Raikkonen è pronto per una nuova avventura in F1. Il 39enne nativo di Espoo, dopo 8 anni (non consecutivi) trascorsi in Ferrari, torna laddove tutto era iniziato o almeno fino ad un certo punto. Sì perché l’esperienza di Kimi nel Circus prese il via nel 2001 nel Team Sauber, scuderia che ha sposato la causa progettuale dell’Alfa Romeo e sta assumendo dei contorni meno da protagonista, stando a quel che si legge.

Tuttavia, a prescindere da discorsi relativi all’asset societario, Raikkonen era presente sul circuito di Balocco (Vercelli), centro sperimentale FCA dove le attività sono molto e le vetture Fiat, Ferrari, Maserati e chiaramente Alfa Romeo non mancano. Un contesto che sembra piacere particolarmente ad “Iceman” che, intervistato da Roberto Chinchero di it.motorsport.com, ha espresso le sue impressioni sui temi d’attualità non soltanto relativi alla sua nuova realtà (presentazione della nuova monoposto dell’Alfa Romeo Racing il 18 febbraio) ma anche sul Cavallino Rampante.

Quello che mi interessava è fare una cosa che mi piace cercando di eliminare gli aspetti che mi piacciono di meno. Questo è ciò che conta, ed è il motivo per cui ho firmato un contratto biennale“, le prime parole di Kimi che sugli obiettivi stagionali ha aggiunto: “Dopo i primi giri (di test) credo che un pilota abbia già un certo feeling, buono o meno buono. Ovviamente per avere un’idea dei risultati a cui potremo ambire serviranno i riscontri delle prove, ipotizzare prima è solo una speculazione. Come sensazione generale credo che sia positiva, e se tutti continueranno a dare il massimo, come sta accadendo ora, non si potrà che andare bene”.

Un team diverso dalla Rossa quello che in cui si trova ora il finnico. Caratteristiche differenti che lo stesso pilota nordico ha evidenziato: “Ogni squadra ha i suoi impegni, le sue scadenze. Alcuni team hanno più cose da fare, altri meno, in alcuni c’è più politica, in altri meno o proprio zero. Ognuno cerca di arrivare allo stesso risultato, ma non sempre le strade sono le stesse, a volte i percorsi sono differenti. Qui l’ambiente è sicuramente più rilassato, è tutto focalizzato su aspetti ‘racing’ e meno su politica e ‘…zzate’. Penso che così sia più facile per tutti“.

E poi sull’addio di Maurizio Arrivabene in Ferrari, la risposta è secca, nel suo stile: “Non ho idea dei motivi e non sono affari miei“.

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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