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Formula 1
F1, la nuova Ferrari SF-90: analisi tecnica. Una vettura portata all’estremo per cercare il salto di qualità definitivo
Si chiama SF-90, è “meno rossa” della precedente e sembra assolutamente avveniristica. Ma, la nuova Ferrari che prenderà parte al Mondiale di F1 2019, saprà essere anche vincente? Se ci concedete il tempo necessario per munirci di una sfera di cristallo potremmo rispondere a questo importante quesito, o meglio “il” quesito sul quale ruoterà tutto il campionato della massima categoria del motorsport. Non sappiamo se la nuova nata di Maranello permetterà a Sebastian Vettel o Charles Leclerc di riportare il titolo in Emilia dopo ben 12 anni, ma possiamo iniziare ad analizzare quanto si è visto, o meglio intravisto, nel corso della presentazione odierna.
Partiamo dal presupposto che il regolamento tecnico 2019 non propone rivoluzioni clamorose rispetto a quanto visto 12 mesi fa. Alcune modifiche ci sono, e ci saranno, come qualche limitazione, ma sostanzialmente le nuove monoposto proseguiranno sulla scia tracciata dalle loro edizioni precedenti. In poche parole, a meno di clamorose “topiche” sui banchi di lavoro, chi era performante nel 2018, lo farà anche nel prossimo campionato che, come sempre, prenderà il via a Melbourne.
In casa Ferrari, nonostante il progetto fosse già di primo livello, si è voluto osare. Eccome. Le soluzioni adottate sulla SF-90 (chiamata in questo modo per festeggiare il 90esimo compleanno della scuderia modenese) sono tutte improntante all’estremizzazione, in un’ottica di evoluzione, e non di rivoluzione, come ha tenuto a sottolineare il nuovo team principal, Mattia Binotto. Andiamo, quindi, con ordine, ad analizzare centimetro per centimetro, il nuovo capolavoro creato a Maranello.
LA NUOVA SF-90
COLORAZIONE: in questa edizione è stata scelta una vernice opaca, con il classico rosso Ferrari a dominare la scena. Se, nel 2018, la SF71H era pressoché completamente del colore tanto amato da Enzo Ferrari, in questa occasione vediamo l’Halo tingersi di nero, con ulteriori altri inserti scuri. Uno si nota sul cofano motore, un altro è il logo del nuovo sponsor MissionWinNow.
ALA ANTERIORE: si parte immediatamente con un pezzo di altissima ingegneria. Rispetto alla Mercedes, per esempio, la concezione è diametralmente opposta. A Maranello hanno concepito un’ala (che, secondo i nuovi regolamenti, sarà più semplice e lineare, senza flap) carica, ma con una struttura sinuosa, che va a ridursi in maniera davvero interessante verso l’esterno. L’obiettivo è chiaro, condurre i flussi d’aria all’esterno degli pneumatici (per evitare il loro impatto aerodinamico) e non solo sotto la monoposto. I tecnici e gli ingegneri hanno scelto una strada decisamente interessante che, se sortirà gli effetti sperati, potrebbe pagare dividendi sin da subito.
MUSETTO: sostanzialmente identico alla versione precedente, fatta eccezione per alcuni dettagli. Nella parte sottostante, per esempio, si notano diversi intagli, sempre nell’ottica del fendere al meglio l’aria, con la zona dell’uscita dell’S-duct meno enfatizzata rispetto, per esempio, alla Red Bull.
PANCE: anche in questo caso si è scelto di proseguire con aperture alte e piccole. L’anno scorso questa opzione fu addirittura copiata (almeno in parte) dalla Mercedes, in concomitanza con lo sfortunato Gran Premio d’Austria, ma conferma come il progetto pre-esistente fosse già valido.
SPECCHIETTI: dopo la soluzione estrema del campionato scorso la Ferrari ha deciso di tornare alla versione del 2017, ovvero senza troppi fronzoli e soffiature, direttamente attaccati alla scocca laterale.
ASSETTO: se, per esempio, la Mercedes è sembrata abbastanza lineare, la SF-90 ha già messo in mostra un assetto “Rake” in stile Red Bull, ovvero con la monoposto che appare inclinata in avanti. Un modo per rendere più performante il sistema di ammortizzatori e sospensioni e, non ultimo, per avere una vettura più semplice da settare.
COFANO MOTORE: la struttura appare decisamente sinuosa, snella e con una appendice superiore netta e che scende verso il retrotreno. Il layout sembra davvero lineare e filante, con la Power Unit al suo interno che farà come sempre la differenza.
RETROTRENO: un’altra grande novità. Se, nel 2018, la macchina aveva messo in mostra un retrotreno decisamente rastremato, in questa occasione si è andati oltre, portando il concetto veramente all’estremo. Il vero punto debole della SF71H era proprio in questo settore della vettura, vedremo se questa nuova concezione permetterà ai piloti di disporre di una monoposto più maneggevole e guidabile in uscita di curva e, non ultimo, che continui a raffreddare il motore convogliando l’aria calda nella parte esterna della coda.
POWER UNIT: si chiamerà 064 ed è stata ulteriormente potenziata, per provare a duellare lungo tutto il corso della stagione con il motore Mercedes e, perché no, per compiere il definitivo sorpasso rispetto ai dominatori dell’era ibrida.
ALA POSTERIORE: anche in questo caso il regolamento prevedeva piccole differenze in fatto di centimetri ma, nella sostanza, un’ala meno sofisticata. La Ferrari ha proposto un primo (e assolutamente parziale) alettone molto simile al precedente.
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alessandro.passanti@oasport.it
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