Formula 1

F1, Mondiale 2019: la Ferrari SF90 nata bene. Lo sviluppo farà la differenza

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La prima finestra dei test collettivi pre-stagionali del Mondiale 2019 di Formula Uno a Barcellona (Spagna) è andata in archivio. Sono state quattro giornate di grande intensità per i team. Il meteo, a differenza di quanto accadde l’anno passato quando ci fu addirittura anche la neve, è stato ideale per girare e raccogliere informazioni sulle nuove monoposto. Allo stato attuale delle cose è davvero difficile stabilire chi sia avanti e chi no e, non avendo dati certi in mano, si possono formulare solo delle ipotesi.

Promossa a pieni voti la Ferrari: 598 giri e 2783 km percorsi. Una SF90 veloce e consistente che ha permesso al tedesco Sebastian Vettel e al monegasco Charles Leclerc di completare il programma di lavoro senza intoppi. La Rossa, a differenza delle altre macchine in pista, ha lavorato per lo più sulle mescole C2 e C3, volendo verificare aspetti relativi al degrado e ai consumi. Le risposte della nuova nata sotto l’insegna del Cavallino Rampante sono state estremamente positive. A detta dei piloti, infatti, la Ferrari è parsa fin da subito affidabile e facile da guidare.

Ho percorso 303 giri. Posso tranquillamente dire che sono soddisfatto dell’andamento della monoposto“, le dichiarazioni di Vettel, a cui si è associato Leclerc: “La guidabilità è molto buona. Questo dimostra che la squadra ha fatto un ottimo lavoro durante l’inverno per portare ai test una macchina solida“. Una vettura, quindi, già a buon punto che, soprattutto per la soluzione estrema dell’ala anteriore ha suscitato l’attenzione di tutti.

Una struttura così ideata per proporre il cosiddetto “effetto outwash: incanalare l’aria in modo che il flusso sia indirizzato all’esterno degli pneumatici. Lo scopo è quello di diminuire la resistenza all’avanzamento e quindi avere una miglior risposta della macchina in termini aerodinamici. Il circuito catalano, quindi, parrebbe aver premiato questa scelta rispetto a quella più tradizionale delle Mercedes con “effetto upwash“: ali con profili che si sviluppano per far sì che il flusso d’aria vada a scavalcare le gomme. Una filosofia costruttiva che, forse, non ha sorriso al team di Brackley e, per stessa ammissione del Team Principal Toto Wolff, non si è escluso il poter “copiare” quanto fatto dagli avversari.

Tuttavia, già dalla prossima settimana, è lecito aspettarsi delle novità su questo fronte, visto che le Frecce d’Argento porteranno del materiale nuovo, come anche gli altri team. Per questo la strada che porta al successo si basa proprio sul costante sviluppo ma, da questo punto di vista, la scuderia di Maranello può partire dal vantaggio di una macchina con una base davvero ottima.

 

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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