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F1, Test Barcellona 2019: Mercedes riferimento, Ferrari lancia il guanto di sfida e Red Bull con l’incognita Honda

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Dal 18 al 21 febbraio si comincerà. Dopo i giorni delle presentazioni o, se volete, dei vernissage, il Mondiale di Formula Uno 2019 si esibirà nell’abituale location di Barcellona per i canonici test funzionali all’avvicinamento dell’esordio iridato, previsto il 17 marzo a Melbourne (Australia), sul tracciato dell’Albert Park. Otto giorni di prove non consecutivi che avranno inizio tra poco e in cui tutti i team saranno super impegnati per avere dalla pista catalana più informazioni possibili, potendo simulare giri veloci e passo gara senza intoppi.

Allo stato attuale delle cose è difficile prevedere ciò che potrà succedere. Il regolamento tecnico del 2019 ha imposto alcuni cambi aerodinamici volti, in teoria, a favorire i sorpassi, e per questo i tecnici sono andati ad agire nei propri progetti per mettere in pista una vettura che riuscisse comunque ad avere il medesimo carico di cui si poteva disporre, attraverso le ali, l’anno passato. Chi dunque sarà il riferimento o in vantaggio?

Ai nastri di partenza si parte dall’ovvietà di considerare i campioni in carica della Mercedes quelli con le carte migliori. La W10 è una macchina, dal punto di vista aerodinamico, particolarmente curata, con una grande rastremazione nel retrotreno per far sì che i flussi possano essere gestiti meglio e dare maggior stabilità al posteriore. Una vettura che non è solo una evoluzione del progetto precedente perché sono state cercate delle soluzioni estreme nelle quali un po’ tutto il corpo-vettura è stato coinvolto e da cui ci si aspetta molto, considerando anche quanto è stato detto sul nuovo motore.

Da par loro Ferrari e Red Bull si candidano a forze antagoniste ma con alcuni punti di domanda. La Rossa ha presentato quest’oggi la SF90: monoposto molto sofisticata anch’essa sotto tutti i punti di vista e in cui soprattutto si è notata un’importante diminuzione della sezione del cofano motore, oltre che al passo lungo ed ad una ricerca molto attenta al dettaglio. Tuttavia, quello che sarà da verificare sarà l’interazione tra un team che è cambiato molto: Mattia Binotto sulla plancia di comando (Team Principal) e l’arrivo del monegasco Charles Leclerc al volante della macchina del Cavallino Rampante andranno ad alterare certi equilibri e bisognerà appunto appurare come e quanto tutto questo andrà ad inficiare sulle prestazioni.

A Milton Keynes, invece, la nuova vettura ha colpito tutti per la livrea provvisoria e anche per alcune soluzioni aerodinamiche innovative, tipiche di un tecnico creativo come Adrian Newey: muso più stretto e sfoghi per l’aria molto ridimensionati. Quest’ultimo aspetto ha portato a chiedersi se questa soluzione possa andare a contrastare con le caratteristiche tecniche del motore Honda. Di fatto, i punti interrogativi si originano proprio da questa nuova collaborazione. Il propulsore nipponico, stando a quanto ottenuto nelle simulazioni, è già più potente del Renault ma bisognerà vedere anche l’affidabilità, nota dolente della power unit giapponese.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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