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Formula 1

F1, Test Barcellona 2019: Red Bull molto competitiva nei long-run e affidabile dal punto di vista motoristico

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La prima settimana dei test pre-stagionali di Formula 1 è andata in archivio ed i primi riscontri forniti dalla pista del Montmelò sono stati molto incoraggianti per una delle squadre pretendenti al titolo iridato: la Red Bull. La scuderia di Milton Keynes è partita con il piede giusto in questa prima tranche di prove, collezionando 475 giri complessivi senza particolari problemi di affidabilità (priorità assoluta del team dopo le difficoltà delle ultime stagioni) e con una power-unit Honda apparentemente competitiva a cospetto dei punti di riferimento del passato rappresentati da Ferrari e Mercedes.

Nella classifica finale dei migliori tempi ottenuti nell’arco dei primi quattro giorni, la Red Bull occupa il 15° ed il 16° posto rispettivamente con il neo-arrivato Pierre Gasly e con l’olandese Max Verstappen (divisi da soli 7 millesimi) senza aver mai montato la gomma C4 e senza aver mai cercato di fare il tempone con poco carico di carburante. Il team di Christian Horner si è concentrato esclusivamente sulla raccolta dati, sulla messa a punto della vettura e sulla ricerca dell’affidabilità senza dover perdere troppo terreno in termini di potenza rispetto ai diretti avversari.

La RB15 ha impressionato positivamente specialmente nelle simulazioni di long-run con quantitativo di carburante abbastanza importante, in cui ha dimostrato una maggiore capacità nella gestione delle gomme rispetto alla concorrenza proprio come nelle ultime gare del Mondiale 2018. La prova di long-run effettuata da Gasly nella quarta giornata è stata molto significativa, con il 23enne nativo di Rouen che ha completato uno stint da 25 giri con pneumatici a mescola C2 (le gomme medium della passata stagione leggermente più morbide) molto interessante, partendo con un ottimo 1’20″010 e rimanendo su un buonissimo passo per almeno 15 tornate nonostante un carico di benzina molto elevato.

Inoltre l’incognita maggiore per la casa austriaca, legata alle prestazioni del nuovo motore Honda, ha fornito delle indicazioni molto incoraggianti in questo avvio di test sia dal punto di vista dell’affidabilità che dal punto di vista della potenza pura. Le vetture equipaggiate con la power-unit nipponica hanno fatto segnare le maggiori velocità di punta in ciascuna delle quattro sessioni di prove catalane, anche se ciò può dipendere anche da fattori come l’utilizzo del DRS, il carico aerodinamico ed eventuali scie trovate in pista. Il primo vero confronto diretto tra la potenza delle quattro power-unit avverrà dunque solamente durante le qualifiche del Gran Premio d’Australia, in cui i team dovranno giocoforza scoprire le proprie carte per andare a caccia della prima pole position dell’anno.

 

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