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Ginnastica, Vanessa Ferrari e il trionfo di una Leonessa: 500 giorni di inferno, il rientro e la vittoria. Fenomeno senza tempo

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Ci eravamo lasciati 500 giorni fa in lacrime per quell’urlo straziante durante la Finale al corpo libero dei Mondiali 2017, Vanessa Ferrari aveva cercato di fare saltare il banco a Montreal puntando a una clamorosa medaglia d’oro nella specialità più amata dopo due amari quarti posti alle Olimpiadi ma purtroppo si ruppe il tendine d’Achille durante l’esercizio. Era domenica 8 ottobre, in quel momento la carriera della Farfalla di Orzinuovi sembrava appesa a un filo: a quasi 27 anni bisognava avere un coraggio e una voglia fuori dal comune per provare a rimettersi in pista dopo un crac del genere, chiunque nel circuito avrebbe lasciato perdere e avrebbe appeso il body al chiodo dopo una carriera straordinaria.

Tutti tranne una guerriera che in tutta la sua vita sportiva ha sempre voluto combattere, facendo diventare possibile anche l’impossibile: la Campionessa del Mondo 2006 sapeva che la sua avventura nell’universo della Polvere di Magnesio non poteva finire con la triste immagine di lei distesa sulla pedana canadese, non voleva chiudere con l’amaro in bocca e senza averci riprovato. Si è sottoposta a un intervento chirurgico, ha dovuto affrontare una lenta e difficile riabilitazione, pian piano è tornata in palestra, ha stretto i denti (accusa ancora dei fastidi fisici) e dopo quasi un anno e mezzo è tornata a festeggiare: domenica 24 febbraio 2019, la data della rinascita della bresciana che ha trionfato in Coppa del Mondo e che ha portato a casa 30 punti pesantissimi per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Vanessa Ferrari era volata a Melbourne per vincere e ci è riuscita, un viaggio infinito in Australia per dettare legge da Regina indiscussa di questo sport: missione compiuta contro tutto e tutti, con una classe monumentale e con lo stesso spirito che la accompagna da ormai 15 anni nel massimo circuito. Un sigillo da sogno, un ritorno sul gradino più alto del podio a livello internazionale dopo addirittura cinque anni (l’allieva di Enrico Casella non vinceva dai tempi dell’oro agli Europei 2014, quando festeggiò al corpo libero a Sòfia), un ruggito da Leonessa indomita che ora può sognare davvero la quarta partecipazione ai Giochi con l’obiettivo di mettersi al collo quell’agognata medaglia, solo sfiorata a Londra 2012 e Rio 2016.

Dobbiamo soltanto ringraziare una Campionessa di questo calibro che ha rivoluzionato la ginnastica artistica in Italia e che l’ha portata in una nuova dimensione a livello di risultati, i successi dell’allieva di Enrico Casella hanno segnato (e continuano a segnare) un’epoca: non dobbiamo mai dimenticarlo, anche perché dietro all’esercizio portato in gara oggi da Vanessa (ancora non al top della forma, ma capace comunque di un notevole 13.600 che agli ultimi Mondiali sarebbe valso l’accesso alla finale) ci sono sudore e sacrifici non indifferenti. Prossime tappe? Ovviamente sempre Coppa del Mondo, tra poche settimane si vola a Baku e a Doha per continuare la rincorsa verso i Giochi: questa Ferrari viaggia a mille e non vuole fermarsi.

 

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Foto: Federginnastica

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