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‘Italia, come stai?’: Vanessa Ferrari, De Nicolo e Pizzolato. Grandi ritorni col mirino sulle Olimpiadi

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Possiamo definire quella di ieri come la domenica dei grandi ritorni per lo sport italiano. Abbiamo riabbracciato, in tre discipline diverse, dei protagonisti di età differenti e con ambizioni importanti in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Vanessa Ferrari è tornata in gara col botto, vincendo subito al corpo libero nella tappa di Coppa del Mondo di ginnastica artistica a Melbourne. E dire che la carriera della bresciana, da oltre un decennio falcidiata da infortuni a catena, sembrava ormai conclusa dopo la rottura del tendine d’Achille ai Mondiali 2017. E invece, a 28 anni, rieccola in pedana con la consueta ed intramontabile classe. Troppo grande il richiamo di una medaglia a Cinque Cerchi rimasta (per ora) stregata. La sfida si presenta ardua. Vanessa va considerata giovane anagraficamente, ma non per lo sport che pratica. L’azzurra sarà chiamata ad affrontare rivali anche di 12/13 anni più piccole, dotate di una elasticità muscolare completamente diversa. Peraltro, dovrà farlo con un fisico ormai martoriato e che la costringe a convivere ogni giorno con il dolore. Ma se c’è una donna in grado di realizzare un’impresa apparentemente impossibile, questa è proprio Vanessa Ferrari. Il punteggio ottenuto in Australia, in un contesto dalla concorrenza oggettivamente modesta, induce all’ottimismo: il 13.600 rappresenta una buona base di partenza, migliorabile sia per l’esecuzione sia per il coefficiente di difficoltà dell’esercizio. Nella giornata in cui le ragazze della classe 2003 hanno fatto il loro debutto tra le Seniores non senza difficoltà, la ginnastica artistica italiana può contare nuovamente sulla sua fuoriclasse più fulgida.

Chi non è se n’è mai andato è Marco De Nicolo, che ieri ha conquistato il pass per Tokyo 2020 nella carabina tre posizioni del tiro a segno. Ricordando che la qualificazione non è nominale e che dunque viene assegnata alla Nazione e non al singolo tiratore, appare onestamente improbabile che il 42enne legnanese non venga convocato per quella che sarebbe la sua sesta Olimpiade. Chissà che in Giappone non possa materializzarsi l’occasione giusta per salire sul podio. Il lombardo è cresciuto lentamente nel corso degli anni, fino a raggiungere con l’esperienza una continuità di rendimento di cui era stato carente in passato. Attualmente può ambire con regolarità ad un posto tra i primi otto in tutte le competizioni più importanti della tre posizioni. Il podio di Nuova Dehli ha dimostrato inoltre che De Nicolo, nella giornata giusta, può legittimamente ambire a giocarsela ad armi pari con chiunque.
La giornata di ieri ha portato una boccata d’ossigeno al tiro a segno tricolore: si intravede finalmente una luce in fondo al tunnel dell’anonimato imboccato dopo il ritiro della stella Niccolò Campriani (il cui ritorno appare ogni giorno sempre più difficile). Insieme a De Nicolo sono infatti approdati in finale anche due giovani come Lorenzo Bacci (classe 1994) e Marco Suppini (1998), quest’ultimo già piuttosto competitivo anche nella carabina 10 metri. Anche nella pistola qualcosa si muove con Paolo Monna (altro classe 1998) che ha sfiorato l’accesso all’atto conclusivo nella competizione dai 10 metri. L’auspicio resta quello di ritrovare su buoni livelli anche Petra Zublasing: l’altoatesina sembra essersi smarrita dopo l’addio del compagno Campriani. Solo un caso?

Salutiamo con entusiasmo anche il ritorno in gara di Antonino Pizzolato, subito sul podio nella tappa di Coppa del Mondo di sollevamento pesi in Cina. Scontati 10 mesi di squalifica per quella che potremmo definire come una bravata giovanile, il siciliano appare ora molto più maturo e consapevole dei propri mezzi. Il cambio di categoria obbligato dai -85 ai -81 kg è avvenuto senza particolari scossoni. Ieri il 22enne siculo ha sollevato ben 349 kg nel totale, appena 9 in meno di quando vinse il bronzo ai Mondiali 2017 con 4 kg di massa muscolare in più (e non sono pochi…). Dopo oltre un anno di assenza dalle gare, si tratta dunque di un risultato di notevole caratura, ulteriormente migliorabile nei prossimi appuntamenti, a partire dagli Europei in primavera. In una Nazionale italiana in costante crescita, dove al “veterano” Mirco Scarantino (comunque classe 1995) si sono aggiunti giovani interessanti come Sergio Massidda e Mirko Zanni, a nostro parere Pizzolato rappresenta la carta più importante per provare a dare l’assalto al podio olimpico.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Shutterstock.com

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