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MotoGP, analisi Day-1 test Losail 2019: la Yamaha non scherza più, la Ducati si conferma, Suzuki sugli scudi, Honda con i cerotti

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Si è conclusa la prima giornata dei test riservati alla MotoGP sul circuito di Losail (Qatar) e ci ha subito regalato spunti importanti, come già avvenuto a Sepang nei test precedenti. Il giro più veloce è stato messo a segno da Maverick Vinales in 1:55.051 con una dimostrazione di forza notevole, che fa il bis con quanto visto in Malesia. La Yamaha c’è e questa edizione 2019 sembra davvero avere chiuso con il passato recente. La M1 si dimostra veloce, facile da guidare e, anche l’elettronica, storico neo della moto di Iwata, fa intravedere di avere compiuto passi in avanti importanti. La conferma arriva anche da Valentino Rossi che, dopo una lunga serie di prove, ha saputo piazzare un tempo di tutto rispetto, 1:55.604, non riuscendosi a migliorare per puro caso in altre occasioni. Vedremo se nei due prossimi giorni di lavoro il team nipponico saprà ribadire questo andamento. In tal caso potremmo dire che la Yamaha sta davvero tornando ai suoi livelli. Buone risposte anche dal team satellite SIC Petronas, con Fabio Quartararo in 1:55.772 e Franco Morbidelli in 1:56.511 dopo un lavoro fatto di tanti giri e long run.

Se la scuderia di Iwata sta sorprendendo, non sbaglia un colpo, invece, la Ducati. La GP19 fa davvero paura. Performante in ogni situazione e tracciato, potente come sempre e maneggevole come non mai. Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci hanno fatto segnare, rispettivamente, 1:55.550 e 1:55.594 con grande facilità. I due piloti italiani si stanno spingendo a vicenda ed il team se ne sta giovando. Al momento la moto di Borgo Panigale sembra la migliore del lotto, sotto diversi punti di vista. Ampliando lo sguardo agli altri team, Tito Rabat si conferma nei piani alti con la Ducati del team Reale Avintia in 1:55.694, mentre Francesco “Pecco” Bagnaia e Jack Miller per il team Pramac, sono leggermente più indietro con il programma di lavoro.

La grande rivale sarà, almeno dal via del Mondiale, la solita Honda. Nel corso di questa tre giorni nel deserto qatariota, sia Marc Marquez, sia Jorge Lorenzo, non potranno dare il loro massimo, per via degli acciacchi fisici, ma la moto giapponese sarà sicuramente pronta alla battaglia sin dal via del campionato. Anche senza forzare, al momento, il campione del mondo ha messo in mostra tempi interessanti, mentre il suo connazionale ha sofferto per colpa della fresca frattura allo scafoide. Per quanto riguarda il team LCR, invece, ottimo Takaaki Nakagami in 1:55.943, mentre Cal Crutchlow ha marcato visita in questo esordio, rimanendo sull’1:56 alto.

Un’importante conferma arriva dalla Suzuki. Dopo un ottimo comportamento nei test di Sepang, il team giapponese fa la voce grossa anche a Losail, con Alex Rins addirittura secondo in 1:55.159 a 108 millesimi da Maverick Vinales, mentre il giovane Joan Mir ha chiuso 11esimo ma dando segnali di crescita. La moto sta ribadendo le buone cose fatte vede nel finale della scorsa annata e, se continuerà così, non si potrà più definire come una sorpresa nei piani alti della graduatoria.

Tra le scuderie più in difficoltà, come visto anche nella tre-giorni di Sepang, non possiamo che citare KTM e Aprilia. Se, nel primo caso, qualche segnale si è visto, con Pol Espargarò nono a un secondo dalla vetta, delude, e non poco, Johann Zarco, solamente 16esimo e ancora indietro a livello di feeling con la sua nuova moto. Per il team italiano, invece, Aleix Espargarò e Andrea Iannone non sono andati oltre i 34 e 30 giri, rispettivamente. La velocità manca ancora ed i passi in avanti da compiere saranno notevoli.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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