MotoGP

MotoGP, Luigi Dall’Igna: “Dovizioso sarà la nostra unica punta e tutti lavoreranno per lui”

Pubblicato

il

Dal 6 all’8 febbraio la classe MotoGP è pronta per esibirsi nella tre giorni di test sul tracciato di Sepang (Malesia) per provare tutte le novità sulle nuove moto, in vista del primo GP iridato programmato il 10 marzo a Losail, in Qatar. La Ducati si presenta ai nastri di partenza con tante ambizioni. Dopo i due secondi posti consecutivi di Andrea Dovizioso, alle spalle della Honda dello spagnolo Marc Marquez, il target della scuderia di Borgo Panigale è quello di provare a riportare l’iride, dopo quanto seppe fare l’australiano Casey Stoner nel 2007.

Luigi Dall’Igna, figura di riferimento tecnico del reparto corse della Rossa, ha analizzato la situazione interna alla squadra, in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, precisando che Dovizioso sarà il riferimento principale nel team: “Abbiamo deciso di adottare una strategia completamente diversa, di presentarci con un’unica punta e tutti lavorano per lui“. In questo senso, l’addio del maiorchino di Jorge Lorenzo e l’ingaggio di Danilo Petrucci si giustificano ma Dall’Igna non teme di demotivare da questo punto vista il centauro italiano proveniente dalla Pramac: Non ci vedo nulla di male a dire a un pilota che non ha mai vinto sinora una gara che il suo primo obiettivo sarà proprio quello di riuscire a rompere il ghiaccio. Non lo stiamo sminuendo, anche perché, se dovesse incominciare a vincerle tutte, state certi che metteremo Danilo nella condizione di continuare a farlo“.

Dall’Igna ha fiducia nel “Dovi” che, nel biennio 2017-2018, ha saputo esprimere in pista grande velocità: “Andrea è cresciuto tanto e la pressione per lui non è più un problema. Ma non è soltanto lui, è tutto il modo di lavorare della squadra, dei piloti, degli ingegneri, tutti a remare in un’unica direzione“. E sui rivali della Honda che godranno del Dream Team composto da Marquez e da Lorenzo, il parere dell’ingegnere italiano è molto chiaro: “Mi spaventa la Honda nel suo insieme. E Marquez è il pilota da temere. Jorge? Lo conosco bene, non è un grande pilota ma un campione, come dice lui, bisogna vedere come sarà il suo adattamento alla moto. Però nonostante l’infortunio allo scafoide sono convinto che avverrà in tempi ridotti rispetto a quanto avvenuto quando era con noi“.

 

 

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Razak Latif / Shutterstock.com

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version