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MotoGP: presentata a Giacarta la nuova Yamaha. Livrea “interista” per la moto di Valentino Rossi

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Il futuro è ora“. Con questo slogan è stata presentata a Giacarta la nuova Yamaha M1 di MotoGP, che vuol tornare a lottare per l’iride della classe regina del Motomondiale. In una cerimonia decisamente ben curata da tutti i punti di vista, la dirigenza della Casa di Iwata ha presenziato all’evento, esprimendo con chiarezza la voglia di essere competitivi.

Una moto con una livrea diversa: il classico blu è accompagnato dal nero, tipico del nuovo sponsor principale “Monster” che ha dato un tocco decisamente dark e anche un po’ “interista“. Da questo punto di vista la nuova creatura nipponica è decisamente affascinante e le sue linee ben si sposano con gli effetti cromatici scelti. Tuttavia, al di là degli aspetti relativi all’estetica, Valentino Rossi e lo spagnolo Maverick Vinales si aspettano che la M1 2019 sia veloce e costante, caratteristiche che negli ultimi due anni si sono viste a tratti. In particolare, le aspettative dei piloti riguardano il motore e la gestione elettronica, punti deboli delle stagioni passate. Ducati ed Honda hanno compiuto uno step in avanti e la Yamaha si è ritrovata a recitare lo scomodo ruolo di terza forza del campionato.

Emblematici in questo senso i cambiamenti che ci sono stati nel team. Takahiro Sumi, fino ad ora responsabile della divisione telai dell’azienda, ricoprirà il ruolo di Project Leader, rilevando Kouji Tsuya, reo delle prestazioni poco convincenti della moto nipponica. Inoltre, come era già avvenuto nel corso del 2018, gli arrivi di nuovi tecnici specializzati nell’elettronica come quello di Michele Gadda (dalla Superbike alla MotoGP) vogliono rappresentare un segnale di discontinuità forte. L’ingaggio anche di un centauro come il tedesco Jonas Folger, nel ruolo di collaudatore, va a legarsi ad una logica differente dal consueto, dal momento che il teutonico ha maturato un’esperienza importante in top class e potrebbe dare indicazioni più utili, riuscendo a portare il mezzo maggiormente al limite.

Dunque ora non resta che far seguire i fatti alle parole e verificare, fin dai prossimi test a Sepang (Malesia) programmati dal 6 all’8 febbraio, se la nuova nata in Giappone sarà prestazionale o meno.

 

 

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Foto: Valerio Origo

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