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NBA All Star Game 2019: il weekend delle stelle tra la celebrazione di Wade e Nowitzki e le idee per un’estate di mercato infuocata

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L’All Star Weekend che si aprirà a Charlotte non ha neanche fatto in tempo ad iniziare che già ha generato un incalcolabile numero di discussioni, vuoi per esclusioni eccellenti dalla Partita delle Stelle che catalizza l’attenzione generale, vuoi per alcune scelte tra Team LeBron (James) e Team Giannis (Antetokounmpo) che hanno fatto sollevare più di un sopracciglio, a causa di intrighi di mercato di vario genere.

Prima di ogni altra cosa, però, quest’edizione dell’All Star Game sarà l’ultima di Dwyane Wade e Dirk Nowitzki: Flash sta per chiudere una carriera molto luminosa, in cui ha regalato a Miami il suo primo anello NBA della storia, mentre WunderDirk è al termine di una parabola che l’ha portato a essere simbolo dei Dallas Mavericks, gloria di un intero movimento cestistico, quello tedesco, e tra i più grandi giocatori europei mai esistiti. E pensare che avremmo potuto vederlo in Italia agli inizi della sua carriera: è storia nota, che periodicamente rispunta fuori, quella che narra della Virtus Bologna vicinissima ad acciuffare l’allora promessa teutonica nel 1998, prima che i Mavericks lo portassero oltreoceano facendone una superstar. La speranza è che possano giocare una partita più vera di quelle viste in molte delle ultime stagioni, in cui le superstar pensavano più a non farsi male che a mettere in scena duelli come se ne sono visti in un passato neanche troppo lontano.

E’ l’All Star Game delle polemiche, sorte dopo che LeBron James, nella scelta degli uomini facenti parte del suo team, ha selezionato diversi uomini, compreso Anthony Davis, che sono stati accostati in modo molto insistente ai Los Angeles Lakers nelle ultime settimane. In molti hanno fatto notare questo punto, anche se poi delle trattative Davis-Lakers, almeno per quest’inverno, non se n’è fatto più nulla. La vicenda, però, ha lasciato molti strascichi sia ai Pelicans, che sono obbligati a far giocare la loro stella sotto minaccia di multa, che ai Lakers, dove era stata offerta praticamente mezza squadra pur di arrivare a lui, con le comprensibili conseguenze che, nella testa dei giocatori, possono derivarne.

Ci sarà il parziale debutto di Luka Doncic nella partita del venerdì, quella del Rising Stars Challenge, che mette di fronte rookie e sophomore della massima lega professionistica americana: l’astro nascente sloveno è stato tra i più votati per giocare l’All Star Game vero, ma nessuno se l’è sentita, nonostante tanta fiducia degli appassionati, di farlo esordire già alla prima stagione oltreoceano. Doncic farà anche la sua comparsa nello Skills Challenge, cui parteciperà un terzetto dell’area slava formato da lui, Nikola Jokic e Nikola Vucevic, che l’All Star Game lo giocheranno. Anche l’illustre compagno di squadra di Doncic, Nowitzki, qualcosa il sabato lo farà: svestirà la tuta laddove solo Larry Bird vinse senza togliersela, nella gara del tiro da tre punti. Sarà interessante vedere una sfida nella sfida, quella tra i fratelli Curry, Seth e Stephen (o Steph, che dir si voglia).

La gara delle schiacciate, infine, forse non proporrà i grandi nomi del passato (senza andare fino alle leggendarie sfide tra Dominique Wilkins e Michael Jordan), ma la sfida di esplosività sarà tutta da vedere con Miles Bridges, John Collins, Dennis Smith Jr. e Hamadou Diallo. Non partecipa Donovan Mitchell, che aveva vinto l’anno scorso.

 

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Matteo Marchi

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