Salto con gli sci
Salto con gli sci, è morto Matti Nykänen a 55 anni. Considerato il più grande di tutti, negli Anni ’80 dominò Olimpiadi, Mondiali e Coppe del Mondo
E’ morto questa notte, all’età di 55 anni ed in circostanze tuttora avvolte dal mistero, Matti Nykänen. Il finlandese, considerato dalla stragrande maggioranza degli appassionati il più grande ad esser mai apparso sulla scena del salto con gli sci, ha convissuto con problemi di vario genere negli ultimi 15 anni.
Nato a Jyväskylä, nella Finlandia centrale, il 17 luglio 1963, Nykänen esordì in Coppa del Mondo nel 1981, ottenendo la prima vittoria già alla sua terza gara, e non una qualsiasi, ma la prima della Tournée dei Quattro Trampolini a Oberstdorf. Ai successivi Mondiali, a Oslo, fu oro dal trampolino lungo nella gara individuale. Dalla vittoria mondiale a quella olimpica il passo fu breve: a Sarajevo 1984, quando ancora le vittorie alle Olimpiadi contavano anche per i Mondiali di sci nordico, fu suo l’oro sempre dal trampolino lungo (ma non da quello corto, in cui conquistò l’argento), vincendo poi anche l’oro a squadre iridato a Engelberg (e non a Sarajevo perché quella specifica competizione non rientrava nel programma olimpico). L’anno dopo conquistò, a Planica, l’oro dei Mondiali di volo con gli sci, trovandosi a detenere, a nemmeno 22 anni, almeno un titolo di ogni specialità possibile.
Il suo palmares, complessivamente, si compone di 4 vittorie alle Olimpiadi (trampolino lungo a Sarajevo 1984, tutte le gare a Calgary 1988), 9 medaglie ai Mondiali (5 ori, di cui uno dal trampolino lungo e quattro a squadre, un argento e 3 bronzi) e 5 alla rassegna iridata di volo (l’oro di Planica, un argento e tre bronzi), oltre a quattro edizioni della Coppa del Mondo (1983, 1985, 1986 e 1988), dove si contano 46 sue vittorie, e a due Tournée dei Quattro Trampolini (1983 e 1988), nelle cui gare ha ottenuto sette successi.
Dopo aver tentato di sfondare nella musica (inizialmente con un discreto successo), si buttò poi in politica nel comune di Uurainen, dove fu consigliere. I veri problemi gli vennero però dall’alcolismo, che già ne aveva fiaccato le ultime prestazioni agonistiche e che poi lo portò a trovarsi più volte faccia a faccia con la giustizia per accuse, nell’ordine, di tentato omicidio, violenza verso la moglie, aggressione (in un ristorante), un altro ferimento della moglie con un coltello il giorno di Natale.
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federico.rossini@oasport.it
Foto: PhotoJanski / Shutterstock