Musica
Sanremo 2019. I look indimenticabili del Festival: 69 anni fra successi e scivoloni di stile
“Ma il Festival resta una passerella…”. Così parlò Rino Gaetano a proposito di Sanremo e mai descrizione fu più azzeccata. Perché oltre le canzoni in gara, oltre la musica, il Festival della Canzone Italiana è anche un appuntamento imperdibile per veder sfilare sul palco dell’Ariston look e outfit dei cantanti in gara, dei presentatori e degli ospiti e per discutere di stile, buono o cattivo che sia, a suon di Tweet o di post su Facebook.
Insomma, a Sanremo anche l’occhio vuole la sua parte, non solo l’orecchio. Almeno dal 1955, quando per la prima volta il Festival fu trasmesso in diretta radio televisiva. Nessuno ebbe il privilegio di vedere l’abito romantico e vaporoso color avorio e decorato di paillettes con il quale si esibì Nilla Pizzi durante la prima edizione del Festival del 1951, ma tutti sicuramente ricordano l’acconciatura bionda a caschetto con cui Caterina Caselli si presentò al Festival di Sanremo nel 1966, da cui nacque il suo celebre soprannome “casco d’oro”. Il taglio a caschetto, ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini, era un omaggio alla moda dilagante del taglio di capelli in stile Beatles. Da questo momento sul palco dell’Ariston sarà un susseguirsi di colpi di stile degni delle passerelle dell’alta moda di Parigi o di Milano.
Colpi spesso da maestro, capaci di rendere indimenticabile più l’abito della canzone in gara, come quello messo a segno da Loredana Bertè nel 1986, quando si presentò sul palco dell’Ariston con un finto pancione da dolce attesa (a proposito, chi si ricorda con quale brano?), o quelli, molteplici, di Anna Oxa, iconica trasformista: in beauty style punk alla David Bowie, giovanissima, al festival del 1978 con la canzone “Un’emozione da poco”, tornò più sensuale e scandalosa che mai nel 1999 con il tanga in vista che sbucava dai pantaloni e un’acconciatura bicolor in stile Crudelia Demon assolutamente avanti per i trend dell’epoca. E come dimenticare lo stile giappo chic di Patty Pravo al Festival del 1984, fasciata in un abito metal di Gianni Versace, i capelli alle spalle tagliati di netto e raccolti in un mini bun. Stilosa. E la “farfallina” tatuata di Belen a Sanremo 2012, che faceva capolino dallo spacco vertiginoso dell’abito rosa e azzurro di Fausto Puglisi? Scandalosa. Come scandalosa è parsa a molti, nell’edizione 2017, anche Diletta Leotta, sempre causa spacco profondissimo dell’abito Alberta Ferretti Limited Edition che la giornalista Sky ha indossato durante una delle serate della kermesse e che ha suscitato aspre polemiche sui social.
In tanti anni di Sanremo non sono mancati certo altri scandali legati al look dei concorrenti o dei presentatori, veri e propri scivoloni sulla buccia di banana, per dirla alla Giusi Ferrè. Indimenticabili per i loro look discutibili, a volte al limite del trash, il duo “Oltre le gambe c’è di più” Sabrina Salerno e Jo Squillo, più nude che vestite al Festival del 1999 (la Salerno si presentò sul palco dell’Ariston praticamente in mutande), ma anche Giusy Ferreri e Arisa, che con encomiabile costanza si sono presentate più volte al Festival con outfit decisamente poco calzanti per l’occasione.
Arisa si fa ricordare al suo esordio sanremese nel 2009, con il brano “Sincerità”, per il look da cartoon, occhiali neri da nerd e capelli cortissimi, e in seguito, nel 2016, fece (s)parlare di sé per essersi presentata sul palco con quello che è stato da molti giustamente definito “il vestito della nonna”: un maxi maglione grigio e informe dal quale sbucava una sottoveste nera trasparente. Inclassificabile. E sempre Arisa compare anche nella nutrita categoria delle “cantatesse scalze” di Sanremo: come moderne Sandie Shaw, si sono presentate sul palco dell’Ariston scalze Marina Rei, nel 1996, al suo esordio al Festival con la canzone “Al di là di questi anni”, ma anche Anna Oxa, Irene Fornaciari e Karima.
Dai piedi nudi alla pancia nuda il passo è breve. La prima a mostrare l’ombelico sul palco di Sanremo, manco a dirlo, fu sempre lei, la Oxa, nel 1986, seguita a ruota da Leda Battisti nel 1999, Syria nel 2001 e Alexia nel 2002. Rimanendo in tema di nudità, più o meno velata, ricordiamo per le scollature generose e debordanti la due volte conduttrice di Sanremo Antonella Clerici (2005 e 2010) e per le trasparenze “vedo non vedo” (decisamente più “vedo”) Lola Ponce, che si presentò sul palco di Sanremo nel 2005, invitata fra gli artisti internazionali, in baby-doll completamente trasparente.
Completamente “fuori di seno” è andata invece la “rossa” Noemi durante l’esibizione nella terza serata della scorsa edizione del Festival, complice un abito dalla scollatura profondissima, molto simile a quella dell’abito che ha sfoggiato la conduttrice dell’edizione 2018 Michelle Hunziker la prima sera della kermesse. Un abito nero da gran sera firmato Armani Priveé dalla scollatura vertiginosa, ma stavolta capace di tenere a bada i seni. Come Noemi, sono inciampate in gaffe simili anche Giorgia, super ospite nell’edizione 2017, alla quale si staccò una spallina dell’abito durante l’esibizione in un medley dei suoi brani più famosi, e ancora Ilary Blasi, nel 2006 conduttrice del Festival con Panariello, alla quale uscì un seno dalla scollatura dell’abito durante la prima serata del Festival.
Ma forse i look più indimenticabili e indimenticati di Sanremo sono quelli più stravaganti. In fatto di bizzarria, diversi concorrenti del Festival hanno lasciato il segno negli anni. Viene in mente Marcella Bella, che nel 2005 rese omaggio alla canzone che portava in gara, “Uomo bastardo”, ricamandolo sul retro dell’abito che indossava durante l’esibizione. Della serie: nome omen. E ancora, Sanremo 2010: indimenticabile Lorella Cuccarini ricoperta solo da una chitarra bianca di tessuto. Impossibile da dimenticare anche il gruppo di Elio e le Storie Tese, che si presentarono sul palco di Sanremo nel 1996 con il brano “La terra dei cachi” in abiti da alieni e con la testa rasata colorata di argento come i Rockets. Inarrivabili. Ma anche Max Gazzè, nel 2013, fu capace di stupire tutti cantando con una lente a contatto colorata. Di recente, nel 2017, la giovane ex concorrente di Amici Elodie ha portato per la prima volta sul palco dell’Ariston i capelli rosa, che non si erano mai visti prima di allora. Dopo quelli blu di Loredana Bertè, ça va sans dire.
E quest’anno? Cosa ci riserverà l’edizione 2019 di Sanremo in fatto di look? Quali saranno gli outfit migliori, i peggiori, i più stravaganti? Promette già di conquistarci non solo con la sua bravura e la sua simpatia, ma anche con il suo stile e i suoi look sempre eleganti la “primadonna” dell’edizione di quest’anno, Virginia Raffaele, fra i presentatori del Festival accanto a Claudio Baglioni e Claudio Bisio. Nel 2017, quando affiancò Carlo Conti, aveva dato prova di grande charme, indossando abiti sia lunghi che corti, con spacchi generosi nel mettere in mostra le sue bellissime gambe lunghe. Alla conferenza stampa per la presentazione del Festival, qualche settimana fa, la Raffaele è apparsa in una mise estremamente minimal: un semplice abito nero con cappotto abbinato di Mantù e stivaletti spuntati di Casadei. Ancora non ci sono indiscrezioni su chi la vestirà questa volta e se sceglierà un solo stilista per tutte le serate o cambierà ogni volta.
Poi naturalmente ci sono gli artisti in gara: Anna Tatangelo, Paola Turci, Federica Carta, Patty Pravo fra le signore. Senza dimenticare i signori, che pure potrebbero regalarci delle sorprese in fatto di look, come Francesco Motta, Achille Lauro, Irama o Ghemon. E infine gli ospiti, da Giorgia a Elisa, da Eros Ramazzotti ad Andrea Bocelli. Per scoprire vincitori e perdenti della gara all’ultimo colpo di stile dell’edizione numero 69 del Festival di Sanremo non ci resta che seguire da domani la kermesse. E che il buongusto sia con voi!
Margherita Ventura
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Foto Shutterstock
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