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Sanremo 2019, Loredana Berté la vincitrice morale. La standing ovation dell’Ariston e i fischi indignati per un quarto posto ingiusto. Il grande ritorno di una star dalla voce inimitabile

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La vincitrice morale del 69mo Festival di Sanremo ha un nome e un cognome: Loredana Bertè. All’Ariston, come nelle case di tanti italiani, la notizia del quarto posto della cantante calabrese, è stata accolta con disappunto e rabbia perché l’occasione di mettere la ciliegina sulla torta di una carriera di altissimo profilo, stavolta c’era ma evidentemente il pezzo non ha messo d’accordo tutti.

Ancora non si conoscono le percentuali di voto ma probabilmente a penalizzare Loredana Bertè sono stati i più giovani, gli stessi che magari l’estate scorsa canticchiavano “Questa sera non ti dico no”, firmata da Takagi e Ketra, i Re Mida della musica commerciale degli ultimi due anni e cantata assieme ai Boomdabash ma che, alla fine, sono sicuramente più attirati dai vari “simil trapper” che a Sanremo abbiamo visto in versione piuttosto edulcorata, chi nelle parole, chi nelle scelte musicali.

I fischi dell’Ariston ieri sera, uniti alle tre standing ovation dedicate alla Bertè sono un riconoscimento forte per la cantante che ha attraversato momenti bui nella vita e, di conseguenza, anche nel suo mondo musicale. Chi cade in basso e possiede carisma e talento, però, un po’ come nel mondo dello sport, può rinascere da un momento all’altro e Loredana Bertè ha ritrovato prima di tutto se stessa, un equilibrio magari instabile (ma pur sempre di equilibrio si tratta) e poi ha messo a disposizione di autori lungimiranti e capaci la sua capacità di trasmettere emozioni davanti a un microfono.

Dopo il rilancio fatto di rock, dance e ritmo di LiBertè, la tigre calabrese ha scelto il treno giusto in chiave sanremese. Un treno che si chiama Gaetano Curreri che da queste parti ha conosciuto la sconfitta (ribaltata quasi sempre dal mercato, basti pensare all’ultimo posto di Canzoni alla radio o Allo Stadio) ma anche il trionfo quando meno se lo aspettava, tre anni fa. Il leader degli Stadio ha confezionato, assieme a Piero Romitelli e Gerardo Pulli, un pezzo su misura per Loredana che ha dato, come sempre, tutta se stessa sul palco, portando all’Ariston la sofferenza e l’orgoglio di chi ha sfiorato il baratro ma adesso può girare a testa alta perché è tornata anima e corpo a fare quello che sa fare meglio e per cui tanti appassionati la amano profondamente.

Il mercato (indice di gradimento per ora) un piccolo verdetto lo ha già dato perché bastava accendere la radio e fare un giro delle stazioni più importanti nazionali e non per rendersi conto che quello di Loredana Bertè è stato uno dei brani più trasmessi nei giorni del Festival e l’impressione è che l’onda non si fermerà qui. Il successo di “Cosa ti aspetti da me” sposterà poco, invece, in termini di presenze al Tour della quarta classificata al Festival di Sanremo perché sold out era prima e sold out resterà. Magari potrebbe essere aggiunta qualche data per la gioia dei fans che hanno ritrovato il punto di riferimento.

Ascoltare dal vivo capolavori di interpretazione come “E la luna bussò”, “Non sono una signora” o “Il mare d’inverno”, uniti agli ultimi successi, compreso quello sanremese, sarà un appuntamento imperdibile per tutti coloro che in questi giorni hanno sostenuto e votato la Bertè, rimanendo fortemente delusi per non averla vista almeno sul podio a Sanremo 2019.

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