Sci Alpino
Sci alpino, Mondiali 2019. Sofia Goggia: “Discesa da fare bene fin dall’inizio, conosco i punti chiave: in pista con l’istinto da gara”
Sofia Goggia è pronta per andare a caccia di una nuova medaglia ai Mondiali 2019 di sci alpino, la bergamasca ha conquistato l’argento nel superG che ha aperto la rassegna iridata e domani cercherà di salire nuovamente sul podio. Ad Are (Svezia) andrà in scena l’attesissima discesa libera e la Campionessa Olimpica di specialità non vuole deludere, il suo sogno è quello di completare lo Slam nella prova veloce visto che lo scorso anno alzò al cielo anche la Sfera di Cristallo.
L’azzurra, rientrata meravigliosamente dall’infortunio, vive la vigilia in maniera molto serena e si lancia con convinzione verso la gara come traspare dalle dichiarazioni che ha rilasciato ai microfoni della Fisi: “Anche l’anno scorso in Corea c’erano state tre prove e le avevo gestite molto bene. Ero sempre abbastanza veloce, a parte la terza, dove avevo deciso di rallentare totalmente provando soltanto le due curve che non mi erano venute. Qui a dire il vero non sono mai stata così veloce, ma non ho mai sciato nella modalità da gara. Conosco benissimo i punti chiave del tracciato e quindi domenica libera interpretazione con l’istinto da gara. E quello penso mi venga solo in gara, anche perché come ho sciato l’altro giorno in superG, in allenamento non ho mai sciato. E neanche nel superG di Garmisch avevo quella scioltezza“.
Sofia Goggia analizza la pista: “Non è una discesa dove magari fai un passaggio rischioso e se lo fai bene vinci, altrimenti perdi. È da fare tutta bene, è da sciare bene da quando esci dal cancelletto fino al traguardo. Abbiamo studiato tutte le linee, non è una discesa dove devi stare su quella linea esatta, ciò che conta è la lucidità con cui si vivono e si creano le curve. Non è mai il mezzo metro in più in quota, è la presenza con cui scii che fa la differenza“.
La 26enne ha spazio anche per un ricordo di PyeongChang 2018: “Alle Olimpiadi sono state gare molto strane. Tutti dicono che si arriva sempre con tanta pressione, invece per me sono state le gare più serene della mia vita, perché arrivare al cancelletto e vedere i cerchi olimpici sui teli delle porte è stata una grande gioia, anche se poi in superG avevo sciato fortissimo e poi ho sbagliato. Ma ciò che avevo trovato in superG è stato quello che mi ha fatto vincere in discesa, perché avevo ritrovato una grande Sofia sugli sci“.
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