Sci di fondo
Sci di fondo, Coppa del Mondo 2019. Federico Pellegrino: “Un’emozione incredibile vincere davanti al mio pubblico”
Federico Pellegrino ha vinto la sprint a tecnica libera di Cogne, prova valida per la Coppa del Mondo 2019 di sci di fondo. Il Campione del Mondo è semplicemente stato stellare di fronte al proprio pubblico, il valdostano teneva tantissimo alla gara di casa e non ha deluso le aspettative della vigilia imponendosi con grande autorevolezza di fronte al proprio pubblico. Il 28enne è stato praticamente perfetto dall’inizio alla fine, recuperando nell’atto conclusivo dopo un problema con un bastoncino: 13^ vittoria in carriera e grande iniezione di fiducia in vista dei Mondiali dove sarà chiamato a difendere il titolo iridato conquistato due anni fa.
L’azzurro, capace di confezionare una fantastica doppietta in coppia con Francesco De Fabiani, ha mostrato tutta la sua felicità nelle dichiarazioni rilasciate alla Fisi dopo la gara: “Esco da questa gara come sempre con tanta consapevolezza. Questa gara tra l’altro era una gara ancora di allenamento, tra virgolette, in funzione del Mondiale. Avevo bisogno di vincere perché significava essere pronto da tutti i punti di vista, fisico e tattico. Come dicevo in questi giorni, avevo bisogno di tutta quest’energia da parte dei tifosi, lo sci di fondo in Val d’Aosta e in Italia ha ancora il suo appeal, ne abbiamo avuto una dimostrazione e penso che la Fis faccia un errore se non prende la linea di farci gareggiare sempre di più in località dove c’è tanta gente a bordo pista a tifare per i suoi beniamini. Sicuramente mi auguro che tutto il lavoro fatto per mettere in piedi questa gara, nonostante le vicissitudini di cui si è parlato per tanti mesi, sia replicabile in futuro, regalare altre giornate così ai valdostani e a noi atleti può essere una gran cosa“.
Pellegrino racconta la sua gara: “È stato complicato. In questo format di gara in questi anni ho vinto tanto, in questa stagione sono arrivato tante volte secondo dietro a Klaebo che oggi non c’era più che altro per paura della quota. Noi abbiamo sfidato la quota e io ho sfidato un po’ anche me stesso perché sapevo che questa era una gara da vincere ed effettivamente un po’ di pressione l’ho sentita. La notte sono uno che dorme tranquillamente senza problemi, invece due sere fa non ho dormito tanto bene proprio perché mi immaginavo questa cosa. Poi il mattino ti svegli e vedi già pieno di gente che ti aspetta alle 8.30, ma ora che la gara è finita è un’emozione bellissima. In finale c’erano due outsider, uno è De Fabiani, anche se io lo conosco bene e so che più si va avanti con i turni, più va forte, e l’altro era lo svedese. Con gli altri, invece, mi sono sempre battuto in questi anni. La mia idea è stata partire, portarmi avanti e aspettare che qualcuno attaccasse, o altrimenti attaccare io. Se non fosse partito nessuno in salita, avrei attaccato io in discesa solo di gambe rischiando qualcosa dal punto di vista della sciata, ma per come era impostato il tracciato e ipotizzando il boato dello stadio, pensavo che questa fosse la tattica giusta. Invece De Fabiani è scattato, mi si è sfilato il bastone, ma ho pensato che la gara non fosse finita, perché chi arrivava dalla seconda semifinale era già staccato e io ho solo cercato di arrivare il più in fretta possibile dal tecnico che era pronto con il bastone di riserva. Quando l’ho infilato nella mano e ho sentito che era della mia stessa altezza, cosa non sempre scontata, mi sono detto ‘Calma, c’è ancora abbastanza tempo, andiamo a vincere questa gara’…”
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Foto: Pier Colombo