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Sci di fondo, Mondiali 2019: le speranze di medaglia dell’Italia. Aggrappati a Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani

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“Hashtag NonsoloFedericoPellegrino”. Nelle ultime due grandi manifestazioni internazionali di sci di fondo l’Italia si è presentata con una sola vera speranza di medaglia, legata allo specialista valdostano della sprint. A Lahti due anni fa Pellegrino riuscì a conquistare il titolo iridato della sprint individuale a tecnica libera e, assieme ad uno scatenato Noeckler, a ottenere l’argento nella Team Sprint a tecnica classica, lo scorso anno alle Olimpiadi di PyeongChang arrivò l’argento per l’azzurro nella sprint nella medesima tecnica, con la delusione della Team Sprint e quest’anno in vista di Seefeld Pellegrino avrà sì i fari puntati addosso come sempre ma non sarà l’unico su cui si fondano le attese del team azzurro in chiave podio. Chicco parte fra i grandi favoriti nella sprint a tecnica libera, la gara che predilige: è questa la carta più importante in chiave medagliere per l’Italia a Seefeld. C’è la condizione e c’è anche il morale dopo la bella vittoria di Cogne che ha fatto seguito al secondo posto di Lahti: tutto lascia pensare che il valdostano sarà lì a giocarsela con i migliori anche se il primo posto sembra assegnato al fenomeno norvegese Klaebo.

L’attesa quest’anno è anche per Francesco De Fabiani che è reduce da una bella stagione, culminata col doppio podio al Tour de Ski e proverà nelle gare distance a giocarsela con i più forti. De Fabiani si è confermato nel Tour de Ski grande specialista delle gare con partenza in linea e a Seefeld saranno due le sfide su cui potrà concentrarsi, lo Skiathlon (30 km complessivi) e la 50 km a tecnica libera: non le due gare ideali per il valdostano che predilige la tecnica classica ma quando c’è da gareggiare sull’uomo è in grado di fare molto bene anche in passo pattinato. Il nostro portacolori ha altre due carte da giocare nel suo Mondiale zeppo di impegni: la prima è la 15 km a tecnica classica con partenze a intervalli. In questa gara l’atleta italico non parte fra i grandi favoriti, almeno dando un’occhiata a quanto combinato quest’anno. Nelle quattro gare con questo format fin qui disputate ha sempre stazionato fra la quindicesima e la ventesima posizione (miglior risultato un settimo posto a Davos ma la tecnica era classica) ma, sulla carta, questa è la gara che più si adatta alle sue caratteristiche e quindi mai dire mai, soprattutto se il valdostano paleserà una condizione atletica ottimale nel primo fine settimana di gare in cui si cimenterà nello Skiathlon e nella Team Sprint.

Già, la Team Sprint: la tecnica è quella classica, si corre sull’uomo, la distanza non è lunga come piace a De Fabiani ma le condizioni per far bene nella prima ad un grande evento internazionale in coppia con Pellegrino ci possono essere tutte. Il suo compito sarà quello di restare aggrappato con le unghie e con i denti agli avversari di rango per poter consegnare all’altro azzurro il “testimone” virtuale nella migliore condizione possibile nell’ultima frazione. Poi ci dovrà pensare ancora una volta il vice campione olimpico nell’individuale a sbrogliare una matassa complicata per il podio ma vedere Pellegrino partire assieme ai migliori per l’ultima frazione sarebbe già una garanzia.

Purtroppo le speranze di medaglia per l’Italia a Seefeld nello sci di fondo si fermano qui. Le azzurre, per quanto reduci da una stagione in crescendo che evidenzia il lavoro proficuo svolto dallo staff tecnico italiano rinnovato ad inizio stagione, non possono competere in nessuna specialità per le medaglie e già un posto fra i primi dieci (Ganz nelle distance e le specialiste della sprint ci proveranno) sarebbe un bel risultato per un gruppo dove non ci sono fenomeni ma tante atlete disposte a sacrificarsi per crescere. Ci sarebbe anche la staffetta maschile, gara in cui gli italiani spesso si esaltano: gli avversari non sono tantissimi in chiave podio ma quelli forti sembrano troppo forti per un’Italia che ha in Pellegrino e De Fabiani, ancora una volta, i due fari ma poi dovrà sperare in un exploit di Rastelli, che quest’anno non è mai riuscito a raggiungere finora la condizione che aveva nella stagione passata a PyeongChang quando si incollò agli avversari di rango nella frazione a tecnica libera e probabilmente di Giandomenico Salvadori (da preferire al momento a Noeckler), che invece un anno fa non riuscì a tenere il passo dei primi perdendo il treno per le medaglie olimpiche. Difficile, molto difficile ma non impossibile.

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Foto Pier Colombo

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