Rugby

Sei Nazioni 2019: passi in avanti per l’Italia con il Galles. Resta però il gap con le potenze europee

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Non è bastata neppure una prestazione di cuore ieri all’Italia contro il Galles per evitare la seconda sconfitta nel Sei Nazioni di rugby: la compagine britannica è passata all’Olimpico vincendo per 15-26. Per gli azzurri dunque neppure il bonus difensivo in una partita nella quale per primi hanno trovato la meta.

Gli azzurri sono stati troppo fallosi, ma quando si lascia tanto possesso dell’ovale agli avversari, per quanti placcaggi si possano fare, prima o poi si incappa in un errore o in un’azione indisciplinata. Purtroppo i nostri avversari a suon di piazzati ieri hanno scavato un primo divario importante a suon di piazzati.

L’Italia ha marcato la prima meta del match, ma poi non è riuscita a dare seguito al “momentum” tanto invocato anche da O’Shea: nella ripresa, quando i nostri avversari hanno spinto sull’acceleratore, la nostra difesa, col passare dei minuti ha ceduto, concedendo agli ospiti di tornare tranquillamente oltre la distanza di break.

La supponenza gallese, con la formazione britannica giunta a Roma intrisa di seconde linee, sulla scia delle “Vacanze romane” transalpine di qualche anno fa, non è stata punita (come lo furono invece i francesi). Unica pecca, per i nostri avversari, la mancanza del punto di bonus offensivo.

La coperta di O’Shea è davvero troppo corta e i continui infortuni non ci danno una  mano: ieri, dopo un’ora di gioco l’Italia è calata nuovamente, nonostante le forze fresche giunte dalla panchina. Per il prosieguo del torneo, se si vuole evitare l’ennesimo “cucchiaio di legno”, un rimedio in qualche modo andrà pur escogitato.

 

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola

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