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Snowboard
Snowboard, Mondiali 2019: l’Italia si conferma ai vertici in cross e parallelo, quattro medaglie ma manca l’oro
Ai Mondiali 2019 di snowboard a Park City (USA) l’Italia è stata protagonista nelle gare di parallelo e soprattutto di cross, conquistando complessivamente quattro medaglie, due d’argento e altrettante di bronzo. Un bottino quindi positivo, ma non è arrivato l’oro e quindi quel grande acuto che ci si poteva aspettare alla vigilia considerando gli ottimi risultati ottenenti in Coppa del Mondo. Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio le prestazioni dei nostri portacolori in questa rassegna iridata.
Partiamo dallo snowboardcross, in cui Michela Moioli si è confermata il faro della squadra azzurra. La 23enne bergamasca, dopo lo straordinario oro conquistato alle Olimpiadi di Pyeongchang, ha ottenuto la terza medaglia di bronzo iridata consecutiva nella gara individuale. Poi l’azzurra si è andata a prendere anche l’argento nella gara a squadre mista insieme ad Omar Visintin, dimostrando ancora una volta di essere una garanzia nei grandi eventi. Il titolo iridato resta quindi un tabù, ma considerando l’età, sarà solo questione di tempo. Ha trovato invece una seconda giovinezza Emanuel Perathoner, che a 32 anni, dopo aver centrato in questa stagione la prima vittoria in Coppa del Mondo, sale ora per la prima volta sul podio iridato, mettendosi al collo la medaglia di bronzo. Da sottolineare poi anche la prestazione di Francesca Gallina, che si è dovuta accontentare del quarto posto sia nell’individuale che nella gara a squadre, ma ha confermato di avere un grande potenziale.
Passiamo quindi alle gare di parallelo, in cui la medaglia è arrivata ancora una volta grazie all’eterno Roland Fischnaller. Questo atleta, a 38 anni, ha dimostrato ulteriormente la sua classe unica, riuscendo a reagire al meglio dopo la delusione del PGS, in cui era uscito nelle qualificazioni, facendo una grandissima gara nel PSL. Qui ha ottenuto uno splendido argento, che lo riporta tra i migliori del mondo quattro anni dopo il titolo ottenuto a Lachtal. Sono poi arrivati anche i piazzamenti di Aaron March, quinto nel PSL, ed Edwin Coratti, settimo nel PGS, mentre ha deluso Nadya Ochner, che ha realizzato delle prove al di sotto dei suoi livelli. Anche in questo caso ci si poteva attendere qualcosa di più complessivamente, ma l’argento di Fischnaller fa diventare positivo il bilancio.
Le note negative arrivano invece nelle specialità acrobatiche, dove il gap tra l’Italia e le Nazioni di riferimento è ancora molto ampio. Un dato che emergeva già dalle convocazioni, visto che gli azzurri erano iscritti solo nel big air e nello slopestyle maschile, quindi in due gare su sei (l’altra è l’halfpipe). La cancellazione delle prove di big air, ha lasciato poi l’unica opportunità nello slopestyle, in cui gli italiani sono arrivati tutti lontani nelle qualificazioni, con il migliore, Emiliano Lauzi, solamente 23°.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: FISI