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Tennis, ATP Sofia 2019: Matteo Berrettini deve arrendersi a Marton Fucsovics. L’azzurro sconfitto in tre set in semifinale
Sconfitta amara per Matteo Berrettini nella semifinale dell’ATP di Sofia (Bulgaria). L’italiano, che da lunedì entrerà a far parte della top50 del ranking, è stato battuto dall’ungherese Marton Fucsovics (n.47 del mondo) con il punteggio di 5-7 7-5 6-3 in 2 ore e 18 minuti di partita. Non manca un po’ di rammarico per l’andamento del confronto dal momento che Berrettini si è trovato in vantaggio di un set con la chance di poter conquistare il break nel secondo. Purtroppo l’aver perso la seconda frazione ha dato un connotato diverso al match e Fucsovics ha archiviato la pratica.
Nel primo set il braccio di ferro tutto potenza ha inizio. L’azzurro imposta bene lo scambio con il suo dritto, mettendo in difficoltà il rivale. Tuttavia, il magiaro, conscio delle criticità con il rovescio dell’italiano, indirizza gran parte dei suoi colpi in un lato specifico del campo non dando modo al nostro portacolori di avere continuità nel suo tennis. Il gioco di Berrettini però è più convincente e le chance non mancano nel settimo e nel nono game quando il romano ha ben cinque palle break a disposizione. Scarsa concretezza in questo frangente per il classe ’96 nostrano che comunque riesce a strappare il servizio all’avversario nell’undicesimo gioco, aggiudicandosi il parziale sul 7-5.
Nel secondo set l’equilibrio al servizio regna sovrano e l’ungherese migliora la resa in questo fondamentale, concedendo decisamente meno al 22enne laziale. Nel nono game una possibilità “break” comunque arriva ma, anche grazie a prime in battute poderose, Fucsovics si salva. Ironia della sorte, una chance capita all’ungherese, abile però a sfruttare un’incidenza al servizio di basso profilo di Berrettini che subisce la profondità delle risposte dell’avversario e il break. Sul 7-5 dunque il magiaro si aggiudica la seconda frazione.
Nel terzo set, purtroppo, l’avvio non è purtroppo favorevole a Matteo: break in apertura e percentuali con la seconda di servizio al di sotto del 30%. Un aspetto che si rivela determinante perché invece il rivale tiene una velocità di crociera in battuta molto alta non dando opportunità all’italiano di recuperare. Non vi sono infatti break point con i colori azzurri in questo parziale e, forte dell’81% dei quindici conquistati con la prima, il n.47 del ranking chiude la contesa.
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Foto: LaPresse