MotoGP
Alex Rins MotoGP, GP Argentina 2019: “Può essere una delle migliori piste dell’anno per la Suzuki, possiamo lottare per podio e vittoria
La settimana del Gran Premio d’Argentina 2019, seconda tappa stagionale del Motomondiale, si è aperta quest’oggi con la consueta conferenza stampa ufficiale del giovedì riservata ai protagonisti della griglia. Una delle rivelazioni dell’avvio di stagione è sicuramente rappresentata dalla Suzuki ed in particolare dall’iberico Alex Rins, 4° in Qatar ad appena 137 millesimi dal podio dopo aver lottato a lungo anche per la vittoria.
Il nativo di Barcellona classe 1995, al terzo anno in MotoGP, ha commentato la sua prestazione a Losail esprimendo anche le proprie sensazioni e ambizioni in vista della prossima gara a Termas de Rio Hondo: “La gara in Qatar è stata molto positiva, il quarto posto finale è un buon risultato considerando che ho lottato a lungo anche con Marquez e Dovizioso. Purtroppo nel finale ho fatto un errore in frenata e Crutchlow mi ha superato per il podio. In ogni caso mi sento pronto, la nostra moto sta andando molto bene e mi presento qui con una buona dose di entusiasmo, dato che l’anno scorso su questa pista ho conquistato il primo podio della mia carriera in MotoGP con un terzo posto. Vedremo le condizioni meteo, per il resto le sensazioni sono positive. Ho maggior esperienza rispetto all’anno scorso, la moto è più veloce, puntiamo a lottare sia per il podio sia per la vittoria”
Lo spagnolo della Suzuki si è poi concentrato sulle caratteristiche e sulla conformazione del tracciato argentino: “Potrebbe essere una delle migliori piste dell’anno per la Suzuki e anche per me, visto che mi piacciono molto le curve veloci e questo tracciato ne presenta diverse nel suo layout. Nel 2018 mi sono divertito parecchio qui, alla fine noi guidiamo una sola volta all’anno in Argentina perciò sono molto emozionato e non vedo l’ora di cominciare”. Rins ha poi chiuso la conferenza rispondendo ad una domanda sullo spoiler della Ducati: “Quando una moto ha un pezzo diverso rispetto agli altri è normale che gli altri costruttori provino ad imitarla. Sinceramente sono arrivato 4° in Qatar e ho fatto tutta la gara con il Dovi, ma non ho notato delle grandi differenze a parte per la velocità di punta nei rettilinei, che dipende da altri fattori.
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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com