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Atletica
Atletica, Europei Indoor 2019: le pagelle dell’Italia. Tamberi fuoriclasse d’oro, Stecchi e staffetta da urlo, Jacobs e Trost bocciati
A Glasgow (Gran Bretagna) si sono disputati gli Europei Indoor 2019 di atletica leggera, l’Italia ha conquistato la medaglia d’oro con Gianmarco Tamberi nel salto in alto e il bronzo con la staffetta femminile: ottavo posto nel medagliere e undicesima piazza nella classifica a punti. Bilancio sostanzialmente positivo per la nostra Nazionale (da ricordare anche il quarto posto di Claudio Stecchi nel salto con l’asta, il quinto di Raphaela Lukudo sui 400 metri e diverse finali raggiunte) ma non sono mancate le controprestazioni. Di seguito le pagelle degli azzurri che hanno partecipato alla rassegna continentale.
PAGELLE ITALIA EUROPEI INDOOR ATLETICA LEGGERA:
GIANMARCO TAMBERI: 10. Il faro dell’atletica italiana, l’uomo simbolo di tutto il movimento, l’istrione che ci sta portando in una nuova dimensione, il ragazzo immagine dalla personalità molto forte e sbarazzina che ci ha regalato una fantastica medaglia d’oro. Il marchigiano si presentava a Glasgow da grande favorito della vigilia con la miglior misura continentale stagionale, non trema, vola a 2.32 in finale e fa risuonare l’Inno di Mameli dopo aver già vinto il Mondiale indoor e gli Europei outdoor. Il fuoriclasse è ritornato definitivamente dopo l’infortunio.
CLAUDIO STECCHI: 8,5. Il toscano è ormai diventato un big assoluto del salto con l’asta internazionale, settimana scorsa era volato fino a 5.80 metri (ad appena due centimetri dal record nazionale di Gibilisco) e agli Europei risponde presente concludendo con un fantastico quarto posto (5.65). E se Svard Jacobsson non si fosse inventato il 5.75 all’ultimo tentativo staremmo parlando di un podio eccezionale.
RAPHAELA LUKUDO: 9. La grande trascinatrice della staffetta che conquista la medaglia di bronzo, protagonista anche nella gara individuale con un quinto posto da urlo. Questi Europei devono essere un trampolino di lancio per l’azzurra che potrebbe togliersi delle soddisfazioni.
AYOMIDE FOLORUNSO: 8. Protagonista nella staffetta di bronzo, ci porta in terza posizione nella seconda frazione e le compagne completeranno poi il compito. Peccato per una gara individuale non perfetta.
MARTA MILANI e CHIARA BAZZONI: 8. Strepitose componenti del quartetto che ha conquistato la medaglia di bronzo. Chiara ha fatto la differenza in terza frazione, Marta ha amministrato il vantaggio in ultima e l’Italia ha potuto festeggiare.
MARCELL JACOBS: 2. Tre nulli e ovviamente eliminazione. Prestazione anonima e incolore da parte del lunghista che poche settimane fa aveva piazzato due 8.05 e che nell’occasione più importante non è stato in grado di chiudere un salto necessario per agguantare una qualificazione ampiamente alla portata.
ALESSIA TROST ed ELENA VALLORTIGARA: 4. Mai in gara in una qualificazione vissuta ben al di sotto delle aspettative, le due saltatrici in alto escono mestamente con due prestazioni nettamente insufficienti: tre errori per la friulana a quota 1.89, la veneta ha superato 1.85 e 1.89 alla terza prima di arenarsi a 1.93. Davvero troppo poco per due ragazze che hanno ben altre misure nelle gambe.
LORENZO PERINI e LUMINOSA BOGLIOLO: 7. Entrambi sfiorano l’accesso alla finale dei 60 ostacoli dimostrando grande personalità. L’azzurro rimane fuori per questione di millesimi, la giovane non ce la fa per quattro centesimi.
TANIA VICENZINO: 7. Vola in finale nel lungo con un gran balzo da 6.68 metri (personale, un’italiana non saltava così lontana in sala dal 2004) e nell’atto conclusivo conquista un positivo sesto posto.
LEONARDO FABBRI 5. Il 21enne aveva scagliato l’attrezzo a 20.69 poche settimane fa e aveva fatto riemergere l’Italia dopo un lunghissimo letargo nel getto del peso ma purtroppo paga lo scotto dell’emozione e in qualifica non riesce a dare il meglio di sé. Troppo poco il suo 19.71 per poter ambire all’ingresso nella top eight, dovrà riscattarsi.
SONIA MALAVISI: 6,5. L’astista è stata molto sfortunata: supera 4.50 al primo tentativo ma rimane esclusa dalla finale proprio all’ultimo minuto. Un peccato non essere riuscita a superare il 4.60 del record italiano.
SIMONE FORTE: 7. Il giovane triplista agguanta l’accesso alla finale dopo il bel 16.76 degli Assoluti, peccato che nel momento più importante non riesca a tirare fuori il meglio di sé.
MARGHERITA MAGNANI: 6. Onesta gara della veterana azzurra, decima sui 3000 metri col tempo di 9:05.32.
STEFANO BARONTINI: 5. Lontanissimo dalle posizioni che contano sugli 800 metri, sesto nella sua batteria e trentesimo nella classifica dei tempi (1:50.54).
FABRIZIO DONATO: 6. Questa volta al capitano non riesce la magia, da veterano assoluto non replica l’argento di due anni fa e viene eliminato in qualifica ma merita un plauso per la grinta che mette in ogni singola uscita.
4X400 MASCHILE: 4. Gli azzurri non sono mai stati in gara, sesto posto finale a distanza dalle altre contendenti.
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Foto: FIDAL/Colombo