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Atletica, Europei Indoor 2019. Claudio Stecchi all’assalto dei giganti nella finale dell’asta
Il salto di qualità lo ha compiuto e l’impressione è che possa ancora salire Claudio Stecchi che si è issato fino a 5.80 in stagione e oggi prova a ripetersi o addirittura migliorarsi nella gara più importante di questo primo scorcio di stagione, la finale europea del salto con l’asta conquistata con autorità e anche un pizzico di sfrontatezza ieri sera.
Stecchi in qualificazione ha superato al secondo tentativo 5.70 ma gli sarebbe bastato anche il 5.60 al primo tentativo per regalarsi la finale continentale indoor a Glasgow. L’impressione è che possa quantomeno ripetere in finale la stessa misura che ha superato a Clermont Ferrand qualche giorno fa e da lì in su sarebbe tutta manna dal cielo e potrebbe anche voler significare qualcosa in più di un semplice piazzamento di prestigio. L’azzurro oggi ha confermato di attraversare un grande momento e potrebbe essere la mina vagante di una gara che ha diversi favoriti e che ha rischiato di perdere almeno uno di due dei grandi protagonisti annunciati, il greco Filippidis e il polacco Wojciechowski che si sono salvati per aver superato 5.60 al primo tentativo e avevano sbagliato per due volte i 5.70 prima di rendersi conto che erano fra i migliori otto.
Chi ha impressionato in qualifica è l’altro polacco Lisek, che parte con i favori del pronostico per l’oro che farebbe il bis con quello conquistato due anni fa a Belgrado e l’altro greco Karalis, che ha superato le tre misure saltate con irridente facilità al primo tentativo. I due outsider di lusso, il norvegese Guttormsen e lo svedese Svard Jacobsson hanno messo qualche errore qua e là a sporcare la qualificazione ma sono lì fra i primi e attenzione al tedesco Lita Baehre che è stato ad un soffio dall’eliminazione a 5.50, superato al terzo tentativo, e poi ha scavalcato senza troppi problemi al primo tentativo i 5.60 e i 5.70 e oggi potrebbe avere quella spinta in più che hanno coloro che percorrono una strada molto stretta per raggiungere l’obiettivo.
In una finale molto ben frequentata, nella quale Stecchi non deve commettere l’errore di provare l’appagamento di chi ha già ottenuto un buon risultato, manca all’appello la nazione guida del movimento dell’asta dell’ultimo decennio in Europa, la Francia. Pesa l’assenza di sua maestà Renaud Lavillenie e ieri Chapelle e Sene non si sono dimostrati all’altezza del compagno di squadra fallendo l’ingresso in finale. Le uniche assenze pesanti in una finale che si preannuncia spettacolare e potrebbe riservare qualche soddisfazione ai colori italiani.
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Foto Lapresse
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