Biathlon

Biathlon, Mondiali 2019: Dominik Windisch lancia il guanto di sfida ad Östersund

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Il conto alla rovescia sta per scadere. Dal 7 al 17 marzo Östersund sarà la capitale del biathlon mondiale. Sulle nevi svedesi i più forti atleti del Pianeta con sci stretti ai piedi e fucile sulle spalle si contenderanno i titoli iridati per centrare il bersaglio grosso ed arrivare il più velocemente possibile all’arrivo. Una delle discipline più spettacolari del panorama degli sport invernali è pronta quindi a regalarci tante emozioni e l’Italia vorrà recitare un ruolo da protagonista.

Sul versante maschile Dominik Windisch è chiamato alla prestazione di qualità. L’anno scorso era stato quello del sogno per il ragazzo di Rasun. All’Alpensia Biathlon Centre era arrivato un podio a Cinque Cerchi nella sprint maschile degno di nota in una gara nella quale i grandi favoriti per le medaglie Johannes Boe e Martin Fourcade erano usciti di scena con i loro tre errori al poligono. Una competizione aperta ad ogni risultato con Windisch che, pur gravato da un bersaglio mancato nell’ultima sessione di tiro, seppe prevalere nella sfida per il bronzo nei confronti dell’austriaco Julian Eberhard di soli 7 decimi di secondo. Un vera e propria impresa che ha riportato una medaglia all’Italia nei biathlon maschile dopo quello che seppe fare nel 1998 Pieralberto Carrara a Nagano (Giappone) con l’argento nella 20 km individuale.

Storie sportive bellissime che sarebbe bello arricchire di nuovi capitoli. Dominik ci proverà perché da Anterselva dei segnali si sono visti. L’azzurro del Centro Sportivo Esercito, dopo il decimo posto nella sprint sulle nevi amiche, si è portato a casa il quinto posto nella short individuale a Canmore (Canada), lì dove le temperature polari e le condizioni estreme sono state le vere protagoniste. Ma del resto a Windisch il Canada ricordava un’altra delle sue prestazioni monstre e cioè lo strepitoso successo nella mass start dell’edizione 2015-2016 di Coppa del Mondo.

Come sempre, tutto dipenderà dalla precisione al poligono. La condizione sugli sci è salita decisamente per Windisch dall’inizio dell’annata. Pertanto saranno le serie di tiro il vero termometro della situazione e di ciò che potrebbe o non potrebbe essere. Certo, ci troviamo in un contesto di gara molto complicato. Siamo nell’annata in cui lo scandinavo Boe ha dato il via ad una nuova era in questa disciplina. Il 25enne norvegese ha aggiornato il libro dei record, diventando dopo il sigillo a Canmore l’uomo più giovane a raggiungere 34 successi individuali (25 anni e 267 giorni), migliorando il primato di Martin Fourcade (26 anni e 91 giorni). I successi individuali stagionali sono 12, due in meno rispetto al primato del biathlon proprio di Fourcade (14). E’ chiaro che per lui le possibilità di “update” sono diverse anche se quanto accaduto a Soldier Hollow (Stati Uniti) insegna che nulla è scontato e nulla è scritto prima del tempo.

Su questo aspetto Windisch e compagnia si concentreranno, trovando le energie per esprimere il 101% nell’occasione che conta davvero, facendo rivivere nel nostro caso sensazioni uniche.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Federico Angiolini

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