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Boxe: Gafur Rakhimov si dimette da Presidente dell’Aiba. Migliorano i rapporti con il CIO

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“Ho informato della decisione il Comitato esecutivo”, con queste parole Gafur Rakhimov si è dimesso dal suo ruolo di Presidente dell’Aiba, la federazione mondiale del pugilato amatoriale. Una figura molto controversa quella dell’uzbeko, che è sotto inchiesta da parte del CIO per cattiva gestione ed inotre è considerato dal Tesoro Americano addirittura appartenente a un gruppo criminale con legami internazionali

A partire dalle Olimpiadi di Rio l’Aiba è finita al centro di numerose polemiche per una serie di verdetti arbitrali completamente inventati e che hanno portato all’allontanamento di 36 arbitri con l’accusa di corruzione. L’Aiba ha poi subito anche il blitz della polizia svizzera per gestione del presidente Wu e per i debiti con alcuni gruppi sovietici.

Dopo tutti questi avvenimenti il CIO ha deciso di prendere seri provvedimenti, congelando addirittura l’organizzazione del torneo olimpico di box e minacciando anche la creazione di una nuova organizzazione per i Giochi. Le dimissioni di Rakhiov possono essere un segnale che riavvicina Aiba e CIO, mettendo dunque in salvo quasi sicuramente la boxe ai Giochi di Tokyo 2020.

 

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Foto: katatonia82 / Shutterstock.com

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