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Break dance alle Olimpiadi 2024? Cos’è questo sport, come funziona, il regolamento e gli italiani: tutti i segreti
La break dance è sempre più vicina alle Olimpiadi, questa nuova disciplina potrebbe concretamente fare parte del programma a Parigi 2020. Ieri l’esecutivo del CIO ha convalidato la lista delle quattro discipline da poter aggiungere nella rassegna a cinque cerchi prevista tra cinque anni (ci sono anche arrampicata sportiva, skateboard e surf già presenti a Tokyo 2020): la decisione ufficiale verrà presa nel dicembre 2020 ma sono molte concrete le chance di poter vedere questo sport all’ombra della Tour Eiffel. Ma cos’è la break dance e come funzionano le competizioni? Vediamo nel dettaglio la situazione.
COS’È LA BREAKDANCE:
Si tratta di una danza di strada che si è sviluppata nei quartieri afro-americani e latino-americani del Bronx (New York, USA) durante i primi anni ’70. I breaks sono degli assoli di danza eseguiti a suon di musica e caratterizzati da impressionanti acrobazie a terra.
COMPETIZIONI DI BREAK DANCE:
Ci sono diversi contest a premi a cui partecipano i migliori interpreti di questa disciplina. Il Redbull BC One (possiamo considerarlo l’equivalente del Mondiale”), la Battle of The Year, lo UK Championships, il Notorious IBE, il Circle Kingz, R-16, il Born to the Floor, il Fluido Jam (in Italia) sono alcuni degli eventi più importanti.
CHI SONO I PIÙ FORTI AL MONDO?
La break-dance è uno sport praticato soprattutto da teenagers. Hanno tutti dei soprannomi (non si gareggia mai con nome e cognome di battesimo). Il Campione del Mondo è l’austriaco Lil Zoo che nella finale del 2018 ha sconfitto lo statunitense Luigi. La ragazza più forte è invece la giapponese Ami che ha battuto la francese San Andrea.
COME FUNZIONANO LE COMPETIZIONI DI BREAK DANCE:
Il meccanismo è molto semplice: solitamente partecipano 16 o 32 atleti che vengono inseriti in un tabellone tennistico a eliminazione diretta (erano 16 maschi al Redbull BC One solo 4 ragazze). Si disputano delle varie sfide, delle giurie decretano i vincitori di ogni confronto e si arriva poi all’atto conclusivo che vale il trofeo.
BREAK DANCE ALLE OLIMPIADI GIOVANILI 2018:
La break dance è stata protagonista alle Olimpiadi Giovanili 2018 che si sono disputate lo scorso autunno a Buenos Aires (Argentina). Trionfarono la giapponese Ram e il russo Bumblebee.
GLI ITALIANI E LA BREAK DANCE:
Alle Olimpiadi giovanili parteciparono Lexy e Bad Matty ma all’ultimo evento Red Bull non erano presenti italiani.
VIDEO GARA BREAK DANCE:
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Foto: Shutterstock
cavabara
29 Marzo 2019 at 19:49
Rabbrividisco solo al pensiero di cancellare le Olimpiadi….sarebbe come eliminare lo sport dal mondo….no le Olimpiadi sono un traguardo per qualsiasi sportivo, un obiettivo, un sogno…..concordo con il dire che le Olimpiadi NON devono aprirsi ai giovani ma dev’essere il contrario, che gli atleti, gli sportivi e le persone in generale DEVONO aprirsi alle Olimpiadi.
Sul fatto di considerare sport olimpico la break dance non spenderò troppe parole…un abominio, una presa in giro per sport molto piu storici e tradizionali che invece non vengono considerati; basti pensare ai roller sport ( pattinaggio di velocità, pattinaggio di figura, hockey su pista…) allo squash, al calcio a 5, alle bocce, al ju jitsu ecc…
Piuttosto aprirei le olimpiadi a questi sport, magari portandola da 2 a 3 settimane, cosi da permettere ai VERI sport di entrarci.
ghost
29 Marzo 2019 at 13:20
cos’è la break dance?
semplice, un’attività ludica -spesso un insulto al decoro cittadino e un inno ai comportamenti anti-sociali e illegali- che NON HA NULLA A CHE FARE CON LO SPORT, neanche nelle accezioni più ampie e “generose” che ci siano (almeno i/le protagonisti/e del nuoto artistico, della ginnastica ritmica, del trampolino elastico e altri NON-SPORT simili sono dei veri atleti che si allenano seriamente, questi ragazzini, nenanche quello).
come funzionano le competizioni?
perchè? esistono “competizioni” in quel genere di mondo?
non scherziamo…sono solo “esibizioni” senza vere regole e senza costrutto che degli auto-proclamatisi “esperti” e “giudici” (normalmente, altri buffoni simili, solo più vecchi e non più in grado di avere le convulsioni a comando per via dei segni del tempo sul loro corpo) decidono di classificare secondo gusti personali o interessi di altro genere.
0 parametri oggettivi, 0 obiettività, secondi fini.
se questo è ciò che ci aspetta per le future edizioni dei Giochi Olimpici, meglio il fallimento del CIO (di questo CIO) e la cancellazione definitiva delle Olimpiadi dalla faccia della Terra.
viva lo Sport, basta con le pagliacciate!
riax
29 Marzo 2019 at 13:43
Sono favorevole alla cancellazione delle Olimpiadi da tempo ( in primis quelle in Italia, dove abbiamo già tanti problemi). Solo Campionati Mondiali specifici, con rotazione delle sedi nei paesi che si candidano ad ospitarli. Quanto alla breakdance, non spendo neanche una parola…ça va sans dire.
Fabio90
29 Marzo 2019 at 14:21
Sono completamente contrario alla presenza della break dance alle Olimpiadi, tuttavia credo sia poco corretto identificarlo come un insulto al decoro cittadino e un inno ai comportamenti antisociali, e anche con il fatto che tu asserisca non vi sia allenamento dietro queste esibizioni.
Sono comunque contrario a questo inserimento, anche se non lo vedo poi cosi lontano dalle acrobazie fatte nei freestyle ai giochi olimpici invernali, infatti abolirei anche quelle.
Poi sul vostro auspicio che possano cancellare le Olimpiadi, per me è come se eliminassero il Sole o la Luna,non scherziamo nemmeno,vanno semplicemente sistemate determinate cose (non tutte, perchè lo spettacolo generale è godibilissimo e non bisogna per forza essere eternamente critici) e non prendere una linea sbagliata come ad esempio inserire questi sport no-sport per dare una ventata nuova, perchè non vi è bisogno, la bellezza e unicità delle Olimpiadi stanno proprio nella sua tradizione (e se proprio vogliono inserire altri sport, ce ne sono tanti che hanno una valenza storica e meriterebbero), aprirsi alla nuova generazione? sono i giovani che devono aprisi alle Olimpiadi, non il contrario, pensare di andare incontro ai loro gusti, sarebbe quella si la rovina totale! Sia perchè una strada sbagliata, ma sopratutto perchè gli sport tradizionali fanno parte della storia, della cultura e insegnaso cose che vanno oltre le competizioni.