Ciclismo
Ciclismo, Alberto Bettiol: “Alla Milano-Sanremo voglio essere protagonista. Ho lavorato sulla crono, in futuro sogno Fiandre e Liegi”
Terminato il capitolo Tirreno-Adriatico, e tracciato un bilancio generale della Corsa dei due mari, non è passata inosservata la bellissima prestazione complessiva di Alberto Bettiol. Il venticinquenne toscano del team EF Education First è apparso in ottima condizione, difendendosi su ogni terreno. Dal terzo posto sul traguardo di Pomarance dietro a Julian Alaphilippe e Greg Van Avermaet, alla sesta piazza di Fossombrone, e l’inaspettato e sorprendente secondo posto della cronometro finale di San Benedetto del Tronto, a soli 3″ dal campione europeo delle prove contro il tempo Victor Campenaerts. Il ritorno ad alti livelli di Bettiol è una grande speranza per il ciclismo italiano e per questo 2019 in cui punterà di qui in avanti a portare a casa, dopo anni di piazzamenti, la sua prima vittoria da professionista.
Hai appena concluso una Tirreno-Adriatico da protagonista.
“Posso dire che è stato un bilancio più che positivo, oltre ogni aspettativa. Volevo far bene e un po’ ci credevo, ma non fino a questo punto; devo dire che sono molto contento della mia condizione e fiducioso per i prossimi appuntamenti”.
Ti aspettavi questo miglioramento nelle cronometro? È cambiato qualcosa sotto il punto di vista della preparazione?
“La crono di San Benedetto del Tronto è stata di sicuro la sorpresa più grande di tutte. Sapevo di poter fare una bella prestazione ma non fino a questo punto. Tutto mi aspettavo ma non di perdere la prova per soli 3″ da uno specialista come Campenaerts. In questi anni ho lasciato un po’ da parte le prove contro il tempo, ma alla fine nasco di base come cronoman e quindi un po’ me l’aspettavo di poter fare bene, ma non così in alto; però quando sto bene so fare delle belle cronometro. In più ho lavorato molto quest’inverno assieme alla squadra sulla posizione perfetta, dal velodromo di Maiorca al ritiro di Girona. Abbiamo un nuovo coach che è molto bravo e preparato; abbiamo speso un giorno intero per cercare di guadagnare il più possibile a livello aerodinamico. Io ci ho messo del mio, però dietro al risultato della crono ci sono tante persone che lavorano”.
Com’è stato valutato dalla squadra il tuo risultato complessivo di questa Tirreno?
“Diciamo che alla Strade Bianche avevo già dimostrato di star bene, ma a causa dei crampi non sono riuscito a chiudere la corsa davanti. Poi però è arrivato subito il risultato di Pomarance e da lì la squadra ha preso confidenza in me e mi ha lasciato libero e “protetto”. Poi ho perso un po’ di terreno nella quinta tappa, ma ce lo aspettavamo perchè era davvero dura. Infine, parlando della crono, lì sei da solo e devi pensare ad andare a tutta. Anche la squadra dopo questa Tirreno-Adriatico ha preso consapevolezza dei miei mezzi, di come sto, e quindi sicuramente mi guarda sotto un altro punto di vista per le prossime gare”.
Parliamo della Milano-Sanremo, quali sono i tuoi obiettivi e quelli dell’EF Education First?
“Vogliamo fare una corsa da protagonisti, e poi non so, magari tentare di fare qualcosa di buono sul Poggio, arrivare nei primi dieci e insomma, ritagliarci i nostri spazi. Partiremo molto convinti, consapevoli del fatto che stiamo bene e questo non fa altro che aiutarci. Quindi, personalmente, spero di farmi vedere, di essere tra i protagonisti e ritagliarmi uno spazio sulle pagine dei giornali del giorno dopo. La Sanremo è una gara molto particolare, lunga, in cui può succedere di tutto; è una corsa che sulla carta sembra facile, ma ti posso assicurare che in realtà è una delle più difficili della stagione”.
Chi è il tuo favorito?
“Il più temibile fino a qualche giorno fa era Elia Viviani, poi ho visto come Julian Alaphilippe ha sprintato a Jesi, e sapendo che è in grado di difendersi bene sugli strappi, direi che è lui l’uomo faro di questa Milano-Sanremo. Anche in un arrivo a ranghi ristretti riesce ad essere veloce, come ha saputo fare quando ha vinto Michal Kwiatkowski nel 2017 e Julian è arrivato al fotofinish con lui e Peter Sagan. Diciamo che è il mio favorito ed è un’opinione abbastanza comune. Vedremo poi come si comporterà la stessa Deceuninck-Quick Step che è una squadra che san ben sfruttare gli atleti, e se dopo il Poggio si arriverà tutti assieme lavoreranno per Viviani, altrimenti faranno due gare diverse. È un po’ quello che faremo anche noi con Simon Clarke che proverà ad anticipare, e anch’io proverò a fare lo stesso e sfruttare la situazione al meglio”.
Tornando indietro col tempo, precisamente alla scorsa stagione, cosa non ha funzionato con la BMC?
“Posso dirti che di base, quando cambi tutto, ci vuole un po’ di tempo per ambientarsi. Un po’ è colpa mia, e un po’ della squadra. Sia chiaro, non sono qui per polemizzare, ma semplicemente quando cambi qualcosa nella tua carriera, hai bisogno di tempo; e poi sai, gli anni difficili capitano a tutti, soprattutto quando c’è un evoluzione fisica da parte dell’atleta. Diciamo che non mi sono trovato male in BMC, ma in EF sto molto meglio rispetto ad altre squadre; e spero di poter continuare in questo modo e non mollare mai”.
Ti senti pronto per giocarti qualche Classica? E se sì, quale?
“La Classica dei miei sogni è il Giro delle Fiandre, ma so che correre in casa dei belgi è sempre difficile. Parlando da italiano, ovviamente la Milano-Sanremo. Anche la Liegi-Bastogne-Liegi potrebbe adattarsi alle mie caratteristiche, però sono ancora un po’ in fase di sviluppo. Si sa che non potrò andare avanti a fare tutto, e prima o poi dovrò specializzarmi, però per il momento mi diverto e cerco di cogliere qualche risultato sperando che prima o poi arrivi anche la vittoria”.
Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
“In questa stagione il mio obiettivo è quello di riconfermarmi e continuare su questa onda di buoni risultati e cogliere una vittoria, che mi ripagherebbe di tutti gli sforzi e sacrifici fatti finora e anche quelli della squadra che ha voluto riprendermi. Poi, guardando ai grandi giri, in questo momento la squadra è focalizzata su Rigoberto Uran e il Tour de France. Attualmente sono nella rosa dei papabili compagni di Rigoberto per la Grande Boucle, e il nostro obiettivo è quello di vincere con lui. Spero di poter fare il mio lavoro nel migliore dei modi per favorire questa causa”.
In quali corse ti ritroveremo dopo la Sanremo?
“Cercherò di riprendere fiato per due o tre giorni a casa e poi mi ributterò a capofitto in Belgio con la E3 BinckBank Classic, Dwars door Vlaanderen e il Giro delle Fiandre. Poi mi concentrerò sulla Freccia del Brabante e l’Amstel Gold Race. Finite le corse del Nord dovremo fare un po’ di conti. Sinceramente stiamo pensando anche alla Liegi-Bastogne-Liegi, però è ancora in dubbio. C’è ancora tanto tempo e dopo la Sanremo ci concentreremo prima di tutto sulle corse più imminenti”.
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Foto: Lapresse