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Ciclismo, Italia assente alle Strade Bianche. Colpa di una cultura sbagliata

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Il weekend appena trascorso si è aperto con grande amarezza per quanto riguarda le aspettative degli italiani in corsa alla Strade Bianche. Gli azzurri risultano assenti sul traguardo senese di Piazza del Campo. Infatti, il primo a tagliare il traguardo, è Marco Canola (Nippo Vini Fantini), 16°. Nonostante la sua prova di forza, e i continui tentativi di onorare al meglio la storica corsa toscana, sbaglia i tempi e non riesce a rimanere sulle ruote del gruppo dei migliori. Mentre è decisamente curiosa la 23^ piazza di Davide Ballerini (Astana), sebbene in corsa al servizio di Fuglsang e Lutsenko, ma dopo l’ottimo esordio in Belgio, si può nuovamente notare come il giovane canturino stia lanciando dei forti segnali di competitività nelle classiche più impegnative.

Piccoli traguardi per una piccola speranza italiana alle classiche nel futuro che verrà? Così si spera. Anche se un solo azzurro è stato in grado di animare davvero la corsa con la prima fuga del giorno, e di mostrarsi davanti a tutti, ovvero, Diego Rosa (Team Sky). Il suo passato da biker non lo smentisce, ed è l’unico in grado di regalare un vero attacco, almeno per l’orgoglio nazionale; anche se, nonostante sia stato l’unico superstite tra i primi attaccanti in grado di resistere davanti a tutti, la forte rimonta del gruppo gli è fatale. Deludenti i due italiani più attesi, ossia Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Gianni Moscon (Team Sky). Forse la condizione non è ancora delle migliori, forse sono ancora in attesa di uscire allo scoperto su altri obiettivi stagionali; sta di fatto che appena scoppia la bagarre, l’Italia non c’è. È una lotta tutta straniera. E magari il vero problema appartiene proprio al movimento italiano, e una cultura sbagliata delle due ruote, che mano a mano sta perdendo il suo valore. Sta di fatto che sul podio, casualmente, ritroviamo due uomini che provengono dal ciclocross, dal vincitore Alaphilippe, medaglia d’argento ai mondiali juniores di questa specialità nel 2010 a Tabor; a Wout Van Aert, che non ha bisogno di tante presentazioni e spiegazioni per quello che ha fatto, e che continua a fare nel ciclocross, tra tre mondiali vinti consecutivamente, due Coppe del Mondo, un Superprestige, tre titoli nazionali (tanto per dare una piccola idea). E non va dimenticato Fuglsang, che, anche se sono passati diversi anni, nel 2007 è stato maglia iridata under 23 del cross country. Teniamo conto che in Italia i ciclocrossisti e i biker, di certo non mancano; ma appaiono come ragazzi di categorie a sé, con ben poca visibilità e curiosità nel dar loro la possibilità di esprimersi anche su strada. Un esempio banale? Gli europei su strada di Glasgow vinti da Matteo Trentin; dove a completare il podio troviamo niente meno che il neo campione del mondo di ciclocross Mathieu van der Poel e il già citato Van Aert.

Non è andata meglio neanche la prima tappa della Parigi-Nizza, nonostante la frazione inaugurale dedicata alle ruote veloci, per Fabio Aru (UAE Team Emirates) e Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), la Corsa del sole si prospetta più che mai in forte ascesa. Complice la giornata fortemente condizionata dal forte vento che ha letteralmente disintegrato il gruppo, le due punte delle loro rispettive squadre, hanno già accumulato circa tre minuti di ritardo. Distacchi che in una corsa così complicata e di una sola settimana, appaiono più che mai incolmabili. Mentre andranno verificate le condizioni di Trentin e Colbrelli, 6° e 8° al traguardo, in attesa delle prossime giornate francesi.

Lasciata da parte la delusione azzurra, perlomeno l’Androni Sidermec è riuscita a piazzare due italiani sul podio del GP Larciano. Tralasciando la superiorità del vincitore Schachmann, Mattia Catteneo, secondo all’arrivo, va premiato per la sua prova d’orgoglio e la bravura nel rimanere in testa alla corsa dopo essersi macinato parte della gara in fuga. Mentre Andrea Vendrame, terzo, è il migliore degli italiani nella volata dei battuti. L’Androni del patron Savio non si smentisce mai, cercando sempre e comunque l’opportunità di mettersi in mostra in ogni momento della corsa. E partita la lotta per la Ciclismo Cup, c’è già battaglia aperta con la Neri Sottoli-Selle Italia-KTM di Citracca. Mentre vengono pesantemente rimandate la Nippo Vini Fantini, mancata all’appello nella giornata di ieri, e la Bardiani CSF, letteralmente nascosta in questi due primi mesi di gare.

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@lisa_guadagnini

Foto: Pier Colombo

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