Biathlon
Dominik Windisch: “Neanche mi ero reso conto di essere primo. Non ho paura del vento. Ho mangiato tanto per festeggiare…”
ESCLUSIVA OA SPORT – Dominik Windisch ha scritto una delle pagine più belle ed indelebili dello sport italiano, conquistando una storica quanto inaspettata medaglia d’oro nella mass start ai Mondiali di biathlon. Il 29enne di Rasun ha compiuto una rimonta da sogno, se pensiamo che dopo il primo poligono si trovava in 24ma posizione e restava comunque ancora undicesimo prima dell’ultima sessione di tiro, nella quale si è inventato un superlativo 5/5 che gli ha consentito di sbancare.
Il giorno dopo, se possibile, emana un aroma ancora più dolce: archiviato il turbinio di emozioni ed adrenalina, nel silenzio della stanza di casa si ha tempo per riflettere su quanto accaduto e godersi un’impresa che verrà ricordata come mitologica.
Dominik, quando hai capito di essere in testa e ad un passo dall’oro?
“Dopo il poligono non sapevo di essere primo. Credevo di uscire tipo in quinta posizione, perché ho sparato dalla piazzola numero 11. Pensavo di recuperare un paio di posizioni e di portare a casa punti per la classifica di Coppa del Mondo. Sulla prima salita dopo il poligono, un allenatore mi ha gridato che ero primo e mi sono quasi spaventato. Mi continuavano a dire che avevo un buon vantaggio, ma al tempo stesso di spingere perché da dietro qualcuno poteva rientrare. Mi sono chiesto come fosse stato possibile passare da undicesimo a primo con una sola sessione di tiro. Non me l’aspettavo, anche perché gli altri avevano un grande vantaggio su di me e potevano anche permettersi qualche errore“.
In condizioni di vento estremo riesci a dare il meglio: qual è il tuo segreto?
“Non è sempre così, anche io col vento ho fatto tante gare negative. Però quando c’è vento io non ho paura, anzi lo vedo come un’opportunità per far bene. Mi toglie un po’ di pensieri dalla testa. Già non avere paura del vento è un passo avanti, poi serve anche un po’ di fortuna“.
Onestamente, ieri sei stato più bravo o più fortunato?
“Sono stato sia bravo sia fortunato. Tutti avevamo lo stesso vento. Quindi in quel momento sono stato il più bravo in quelle condizioni. Poi mi è andata bene che hanno sbagliato tutti, la fortuna in questo senso c’è stata. Ma lo sport è così, vince chi è il migliore nel determinato giorno della gara“.
Quali pensieri ti sono passati per la mente quando hai imboccato da solo il rettilineo d’arrivo?
“Sul rettilineo è stato bellissimo e purtroppo, ripensandoci, troppo breve! E’ passato talmente veloce che non ho avuto modo di godermelo, all’arrivo ho pensato che avrei potuto prendere una bandiera italiana, ma forse non ce n’erano, non ho visto tanti tifosi italiani. Ad Anterselva sarebbe stato diverso…“.
Il tuo palmares parla chiaro: 3 medaglie olimpiche, 2 ai Mondiali. Sei un uomo da grandi eventi: come riesci ad esprimerti al massimo proprio nelle gare più importanti?
“Io cerco sempre di dare il meglio in ogni gara, dai Campionati Italiani alle Olimpiadi. Ci vuole un pizzico di fortuna ad avere la giornata giusta quando gli altri non ce l’hanno“.
Come avete festeggiato la vittoria tu e Dorothea Wierer ieri sera?
“Siamo andati a casa ad Anterselva e lì abbiamo mangiato bene, all’italiana. Siamo partiti dagli antipasti, poi un piatto tipico tirolese con speck, salciccia e formaggio, a seguire un piatto di pasta “alla siciliana” (pomodoro e melanzane, ndr) e infine un bel tiramisù“.
Dopo un oro mondiale, con quali motivazioni ripartirai in vista della prossima stagione?
“La motivazione è sempre la stessa e cercherò di far bene in ogni gara, tutto questo non cambierà mai. Ora cerco di godermela, poi mi concentrerò sulle prossime gare. Devo rimanere umile e con i piedi per terra, so che nel nostro sport tutto cambia molto velocemente“.
Tra qualche giorno vivremo anche il duello tutto tricolore tra Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer per la conquista della Coppa del Mondo generale.
“Comunque vada saremo contenti. E’ una situazione molto difficile per tutte e due, ancora di più perché sono nella stessa squadra: il confronto è proprio esasperato. Secondo me sono fortissime e possono giocarsela fino alla fine. Sono sullo stesso livello ed il fatto che siano a pari punti lo dimostra. Vincerà una delle due, ma non sarà migliore dell’altra, perché per me si equivalgono“.
La telecronaca di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi su Eurosport ha reso probabilmente ancora più speciale il tuo trionfo. Quante volte l’hai rivista?
“Tante, sono stati fantastici. Penso che questo sia possibile solo in Italia, i telecronisti ci mettono il cuore e danno tanta emozione, li ringrazio. Noi italiani siamo passionali ed è bello così“.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Lapresse