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Dorothea Wierer, la donna magica che ha riscritto la storia. Nel pantheon delle più grandi italiane, Coppa del Mondo leggendaria

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L’Italia ha la sua Reginetta di Cristallo e ricorderà per sempre questa data: domenica 24 marzo 2019, il giorno in cui Dorothea Wierer è entrata di diritto nell’empireo delle più grandi sportive italiane di tutti i tempi, il dì di festa in cui una Principessa venuta dai Monti si prendeva lo scettro della più grande e alzava al cielo la Coppa del Mondo generale. Il trofeo più bello, quello più ambito, quello più difficile da ottenere, quello da inseguire per un’intera stagione facendo i conti con fatiche, stress, malanni, stanchezze, difficoltà psicologiche, momenti di crisi: serve l’annata perfetta per potersi consacrare, serve una continuità di rendimento impressionante, c’è bisogno di una caparbietà fuori dal comune e soprattutto sono necessarie delle doti tecniche da vera fuoriclasse.

Un mix di qualità che non è mai venuto a mancare negli ultimi quattro mesi, è stato un inverno intensissimo durante il quale Doro ha indossato a lungo il pettorale giallo di leader della classifica generale battagliando con Lisa Vittozzi e con una concorrenza spietata fino all’ultima gara, fino alla mass start di Oslo al termine della quale è potuta finalmente partire la festa. Mai nessun italiano (donna o uomo che sia) aveva vinto la Coppa del Mondo di biathlon overall, quella che prende in considerazione i risultati acquisiti in tutte le quattro specialità: basta solo questo dato per comprendere al meglio la portata dell’impresa realizzata dal faro del nostro movimento. Altra statistica: una Sfera di Cristallo generale, in uno sport con gli sci a piedi, mancava all’Italia addirittura dal 2004 quando Gabriella Paruzzi si impone nello sci di fondo, abbiamo aspettato questo momento per 15 anni e ancora dobbiamo riprenderci da un’emozione memorabile che ha già uno spazio tutto suo nella Bibbia dell’olimpismo italico.

Questa consacrazione definitiva è ampiamente meritata per una fuoriclasse che è cresciuta anno dopo anno e che ha contribuito in maniera determinante a fare amare il biathlon entro i nostri confini: il seguito attuale e la passione che divampa nel cuore di molti nostri connazionali è la naturale conseguenza dei risultati che Wierer ha ottenuto nel corso delle ultime stagioni (non solo nel massimo circuito itinerante ma anche, e soprattutto, alle Olimpiadi con i due bronzi nelle staffette miste tra Sochi e PyeongChang). La stagione che si è conclusa oggi resterà indimenticabile: Coppa del Mondo generale, Coppa del Mondo di specialità nell’inseguimento, oro iridato nella mass start, altre due medaglie ai Mondiali in staffetta, tre vittorie di tappa tra cui una nella sua Anterselva dove l’anno prossimo andranno in scena i Mondiali. L’Italia ha la sua Reginetta di Cristallo, una 28enne dal cuore grande e dal talento immenso che ci ha regalato un’emozione nuova e mai provata che non dimenticheremo mai.

 

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