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Foto: Valerio Origo
Dylan Groenewegen è il vincitore della Driedaagse Brugge-De Panne 2019. Nell’inevitabile volata che ha chiuso la classica belga, per il primo anno inserita nel calendario del WorldTour, il corridore della Jumbo-Visma ha ribadito la propria eccezionale condizione di forma centrando la quinta vittoria stagionale e dominando una concorrenza di assoluto valore. Un vero e proprio strapotere quello messo in mostra dal 25enne olandese su un traguardo complicato e piuttosto tortuoso. Seconda posizione per il colombiano Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) e soltanto terzo posto per l’azzurro Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep), trionfatore lo scorso anno e grande favorito della vigilia, apparso ancora poco brillante dopo la delusione della Milano-Sanremo. Buona prova dei francesi Nacer Bouhanni (Cofidis) e Justin Jules (Wallonie-Bruxelles), rispettivamente quarto e quinto, mentre il secondo italiano all’arrivo è stato Giacomo Nizzolo (Dimension Data) in nona posizione.
Una fuga di sei uomini caratterizza la prima parte della corsa. Il tedesco Jasha Sutterlin (Movistar), il francese Adrien Garel (Vital Concept-B&B Hotels), l’olandese Mathijs Paaschens (Wallonie-Bruxelles) e i belgi Stan Dewulf (Lotto Soudal), Jimmy Janssens (Corendon-Circus) e Senne Leysen (Roompot-Charles) arrivano a guadagnare un massimo vantaggio di circa cinque minuti. Il gruppo procede ad andatura piuttosto sostenuta e sul muro di Kemmelberg cinque corridori tentano l’attacco lanciandosi all’inseguimento dei fuggitivi: gli austriaci Marco Haller (Katusha-Alpecin) e Lukas Postlberger (BORA-hansgrohe), il belga Edward Theuns (Trek-Segafredo) e soprattutto il colombiano Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) e l’olandese Danny Van Poppel (Jumbo-Visma), entrambi possibili protagonisti alla vigilia. Grazie all’azione del Team Sky e della Deceuninck-QuickStep il contrattacco viene annullato a circa 70 km dal traguardo e il gruppo riprende l’inseguimento nei confronti dei sei uomini al comando.
L’andatura aumenta ancora, ma l’intesa tra gli attaccanti rimane ottima ed entrando negli ultimi 30 km il loro vantaggio è di 1’40”. Il Team Sky prende in mano le operazioni e grazie all’azione sviluppata dalla formazione britannica, con l’importante contributo di Filippo Ganna e Gianni Moscon, alla fuga non restano che una ventina di secondi a 15 km dall’arrivo. Le squadre dei principali favoriti cominciano una serrata lotta per le posizioni di testa in vista del finale piuttosto tortuoso. Il primo momento di svolta si verifica a 11 km al traguardo, quando una caduta nelle posizioni di testa coinvolge anche il tedesco Pascal Ackermann (BORA-hansgrohe), uno degli uomini più attesi alla vigilia. Il gruppo principale, composto appena da una cinquantina di corridori, raggiunge la fuga entrando negli ultimi 10 km e Deceuninck-QuickStep e CCC si incaricano di tenere alto il ritmo e di impedire il rientro degli uomini interessati dalla caduta. Nella volata finale Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep) prova ad anticipare i tempi, ma l’olandese Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma) rimonta con sorprendente facilità sfruttando il lato destro della carreggiata e salta anche Fernando Gaviria (UAE-Team Emirates) prima di tagliare il traguardo con ampio margine sugli avversari.
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roberto.pozzi@oasport.it
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Foto: Valerio Origo