Formula 1

F1, Mondiale 2019: equilibri e giochi di squadra. Bottas al servizio di Hamilton. In Ferrari possibile grana Leclerc per Vettel

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Nel proprio ufficio di Maranello, Mattia Binotto probabilmente ha da qualche parte un taccuino. Sul foglio di carta iniziale sono segnati tutti gli ingredienti, non per una torta, ma per mettere in evidenza i capisaldi di cosa si deve fare per vincere un Mondiale di Formula Uno. In successione si possono leggere: vettura, evoluzione, piloti, peso politico e strategie. Cinque passi fondamentali. Tutti importanti. Tutti necessari.

Non sappiamo se il nuovo team principal di Maranello abbia davvero questo block-notes, più probabilmente un tablet visto che siamo nel 2019, ma questo gioco non deve far passare in secondo piano quanto siano imprescindibili i cinque aspetti per puntare al titolo Mondiale della Formula Uno. Nelle ultime annate la scuderia emiliana è mancata su alcuni punti, ma in occasione degli ultimi due campionati, lottati punto a punto con Lewis Hamilton e la Mercedes, su strategie e peso politico la Ferrari è mancata in maniera quasi assoluta.

Soprattutto a livello di giochi di squadra, infatti, l’era di Maurizio Arrivabene è risultata gravemente insufficiente. I rivali di Brackley, invece, hanno sguazzato a piene mani in queste decisioni, ottenendo spesso i risultati sperati. Sono negli occhi e nella memoria di tutti, per esempio, le numerose gare nelle quali Valtteri Bottas è stato programmato per bloccare Sebastian Vettel o Kimi Raikkonen (a Monza fu, probabilmente, l’epitome) oppure costretto a cedere la posizione al suo illustre collega, fino ad arrivare ai semplici giochi di scia come al via del Gran Premio di Russia 2018 di Sochi, solo per citare l’ultimo in ordine cronologico.

E la Ferrari, invece, a subire colpi da ko senza reagire. Non stiamo certo invocando scorrettezze, ci mancherebbe, ma una reazione sarebbe stata necessaria nel corso degli ultimi campionati. L’idea dell’ex team principal, invece, era differente. Mai una richiesta a Kimi Raikkonen, mai un tentativo di “stoppare” un rivale e, nemmeno, un gioco di scie, come successo a Monza, con la partenza del finlandese che, tirando la staccata al compagno, ha poi spianato la strada all’attacco di Lewis Hamilton alla variante della Roggia.

Cosa succederà, dunque, in questo Mondiale 2019? Da un lato non facciamo fatica a ritenere che il team anglo-tedesco continuerà a fare tutto ciò che è in proprio potere per sospingere la sua prima guida verso il sesto titolo della sua carriera. Sul fronte Maranello, invece, rimane da capire se il muretto box sarà più “smaliziato” rispetto ai predecessori, con una variabile importante: Charles Leclerc. Il giovane monegasco, infatti, non sembra certo sbarcato sulla monoposto con il Cavallino Rampante per fare da scudiero. Una opportunità che, probabilmente, potrebbe avvenire solamente nel corso dell’annata, con i discorsi per la rincorsa al titolo maggiormente definiti.

Il 21enne ex Alfa Romeo sarà utilizzato come scudiero di Sebastian Vettel o sarà libero di correre? Almeno nella prima parte della stagione i propositi del neo-ferrarista saranno di provare a stupire e dimostrare il proprio valore. Starà, poi, alla scuderia provare ad allestire una squadra capace di tenere testa alla Mercedes sotto tutti i punti. I cinque punti dei quali parlavamo prima.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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