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F1, Mondiale 2019: Ferrari in cerca di identità in Bahrein per dimenticare Melbourne

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Sconforto rosso“, “Ferrari, rosso opaco a Melbourne“: sono un po’ questi i titoli dei giornali a rappresentazione della grande delusione del primo round del Mondiale 2019 di F1 in casa del Cavallino Rampante. Il tedesco Sebastian Vettel e il monegasco Charles Leclerc a quasi un minuto dal vincitore Valtteri Bottas (Mercedes) non facevano parte delle previsioni. Il partito dei disfattisti, quelli che credono che i test siano come il “Trofeo Birra Moretti” nel calcio, acquisisce nuovi iscritti e forse dovranno ricorrere alle “Primarie” per stabilire a chi spetti il ruolo di leader.

Qual è la verità? La preparazione per Melbourne non è stata da top team. Le teorie sulle cause del disastro sono molteplici: c’è chi parla di una SF90 con una configurazione aerodinamica troppo simile a quella vista a Barcellona e chi si riferisce a problematiche sulla power unit. In questo senso, la giustificazione dei problemi di bilanciamento, citata dal Team Principal Mattia Binotto, dà adito a molteplici interpretazioni perché formalmente vuol dire tutto e il contrario di tutto. Di fatto la Rossa, da splendida principessa sul tracciato catalano, si è tramutata in brutto anatroccolo all’Albert Park ed è chiaro che per comprendere il vero valore di questa macchina bisognerà attendere ulteriori riscontri.

Troppo facile ora giungere a giudizi affrettati su una macchina fatta passare per sbagliata prima del tempo. La stessa calma e pazienza che si doveva avere dopo le prove spagnole nell’analisi, bisognerà mantenerla anche ora. E’ altamente improbabile che una macchina nel giro di due settimane possa essere diventata inguidabile. Sono stati commessi degli errori e forse in Ferrari non si è stati così reattivi nel recepire le esigenze del tracciato australiano, unico nel suo genere, parlando di un circuito cittadino medio/veloce con diverse sconnessioni.

Servirà capire con esattezza i motivi della debacle e trovare le giuste contromisure. L’estremismo aerodinamico della nuova nata sotto l’insegna del Cavallino potrebbe sposarsi bene con le caratteristiche del prossimo circuito in Bahrein. Sotto le luci artificiali di Sakhir la Ferrari dovrà ritrovare se stessa e mandare in crisi la fazione degli scettici, puntando al più classico “Ribaltone”, con tutti o quasi sul carro del vincitore.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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