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F1, Mondiale 2019: la Ferrari saluta Barcellona con la consapevolezza che la SF90 sia pronta a vincere

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Inutile girarci attorno o ripararsi dietro un dito. La nuova Ferrari che prenderà parte al Mondiale 2019 di Formula Uno è nata, e ha tutte le carte in regola, per vincere. Prematuro? Sicuramente, dopotutto non siamo nemmeno vicini al Gran Premio di Australia del 17 marzo. Esagerato? Per niente. La SF90 ha dimostrato, sin dai primi chilometri della otto-giorni di test pre-stagionali del Montmelò, di essere una vettura di prim’ordine, migliore rispetto alla SF71H che l’ha preceduta e che, mai come in questa occasione, vuole sfidare occhi negli occhi la Mercedes.

I punti di forza della nuova nata di Maranello non sono pochi, e sono evidenti. Si può partire, per esempio, dalla nuova ala anteriore. Il regolamento tecnico ha sancito che le appendici del musetto non potessero più presentare flap e dettagli longitudinali, per produrre una struttura più larga e meno sofisticata (per favorire i sorpassi, nell’idea di Liberty Media). Bene, i tecnici di Maranello hanno concepito un’ala letteralmente innovativa, che sposta i flussi di aria all’esterno delle gomme, per ridurre l’effetto drag, ovvero la resistenza.

Primo punto a favore, ma non è certo l’unico. Anche la Power Unit, per esempio, si sta confermando ad altissimi livelli in fatto di potenza e solidità. Mentre le Frecce d’argento hanno visto finire il fumo il propulsore di Valtteri Bottas a Barcellona, la scuderia emiliana ha proceduto nel corso degli otto giorni senza alcun intoppo, mettendo in mostra la solita potenza (con qualche cavallo in più) che ormai si può definire alla pari con i rivali anglo-tedeschi.

Anche il comportamento con le gomme si sta rivelando davvero interessante. Nelle due ultime annate, per esempio, SF70H e SF71H erano ottimali con le mescole più morbide, mentre pagavano dazio con le più dure. Anche se non avevano sofferto in maniera particolare a livello di graining e blistering, i tecnici hanno voluto lavorare proprio in questa direzione. Sono stati numerosi, infatti, i long run su mescole soft e medie messi in atto da Sebastian Vettel e Charles Leclerc, tutti conclusi senza problemi e, anzi, con tempi davvero eccellenti. Se, quindi, la SF90 saprà controbattere l’ottimo rendimento delle Mercedes anche in questo settore, il gap si ridurrà in tutti i circuiti.

Si lega a doppio filo con la questione pneumatici il nuovo retrotreno. La Ferrari ha realizzato una parte posteriore quanto mai snella, rastremata a rigida. Si correrà il rischio di graining alle gomme in questo modo? Forse in alcuni tracciati (e solamente con le basse temperature) sì, ma è un rischio calcolato. La nuova monoposto nel 2018 ha sofferto in alcune occasioni (per esempio a Sochi) di pattinamento al posteriore. Sembra che la situazione sia stata affrontata e risolta, per una vettura che si avvicina sempre più alla perfezione.

Già, la perfezione, quello che hanno candidamente ammesso sia Sebastian Vettel che Charles Leclerc appena si sono seduti sulla nuova macchina. Ovviamente sarà impossibile, per chiunque, completare una monoposto al 100%, ma la Ferrari si vuole avvicinare il più possibile. Nel 2018, dopo un avvio eccellente, mancarono gli sviluppi in vista della fase finale di stagione. La SF90 sembra ricalcare quella strada, essendo una monoposto facile da settare. Non fallire il rientro in pista dopo il Gran Premio del Belgio farà tutta la differenza. Ma, come si suol dire, questa è un’altra storia…

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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