Formula 1

F1, Mondiale 2019: la Mercedes inizia impressionando, la Ferrari troppo brutta per essere vera

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Cosa ci ha lasciato in eredità il primo Gran Premio della stagione? Come tornano team e piloti da Melbourne? La gara australiana ha regalato poco spettacolo, ma numerosi spunti di interesse, sia a livello globale che pensando alle singole scuderie. Ovviamente è stato completato solamente il primo weekend dei ventuno previsti in calendario, ma andiamo ad analizzare le prime risposte che ha emesso il circuito cittadino dell’Albert Park.

In primo luogo si può affermare che il livello di competitività si sia leggermente livellato. Su un tracciato nel quale solitamente Mercedes e Ferrari rifilavano distacchi abissali a tutti, questa volta tra prove libere, qualifiche e gara, non si è visto un margine clamoroso tra top team e resto del gruppo. C’è ancora, sia ben inteso, ma tutto sembra portare verso un maggiore equilibrio.

Liberty Media, sperava di comporre una nuova stagione a suon di sorpassi e spettacolo, anche grazie a nuovi accorgimenti regolamentari. Per il momento, sotto questo aspetto, si può dire che poco sia cambiato rispetto agli anni scorsi. Il circuito di Melbourne non favorisce i sorpassi, si sa, ma nella corsa di ieri le emozioni si sono contate davvero sulle dita di una mano.

Lo spettacolo, a modo suo, lo ha regalato Valtteri Bottas, dominando il Gran Premio con una dimostrazione di superiorità come non si vedeva da diverso tempo. Nella Formula Uno moderna vedere il primo della classe rifilare mezzo minuto al suo più immediato inseguitore è una vera rarità, ma il finlandese ha voluto stravincere, dopo aver perso la pole position per un soffio. Un messaggio, duplice, davvero netto: la W10 fa paura, e il pilota nato a Nastola quest’anno non scherza più. Dopo un inverno nel quale ha cercato di “ritrovare sé stesso” dopo le delusioni del 2018, Bottas vuole provarci davvero. Vuole mettere in dubbio la leadership di Lewis Hamilton e cercare davvero di lottare per il titolo.

Più facile a dirsi che a farsi, certamente, ma la vettura che ha a disposizione non gli pone limiti. La nuova macchina di Brackley ha fatto stropicciare molti occhi. Sin dalla prima sessione di prove libere, infatti, si è dimostrata perfetta. Veloce, anzi velocissima, potente, facile da guidare e da assettare e lo ha confermato turno dopo turno. E gli altri, loro malgrado, non hanno che potuto fare da spettatori.

La Ferrari, in primis. La squadra che doveva arrivare a Melbourne e ribadire quanto di buono fatto vedere a Barcellona. In pochi minuti, invece, quello che sembrava un castello imperforabile, si è liquefatto come un ghiacciolo al sole australiano. La SF90 è andata a sprazzi, ma raramente si è dimostrata veramente competitiva. Se le qualifiche erano risultate preoccupanti, la gara si è trasformata presto in un vero e proprio calvario. L’aspetto più preoccupante è che la scuderia emiliana sta brancolando nel buio, senza avere una risposta esatta su ciò che sia accaduto. Qualcosa che ha fatto retrocedere una monoposto che appariva eccezionale al Montmelò, fino a farla arrivare al primo traguardo della stagione ad un minuto dal vincitore. Sì, avete letto bene, un minuto.

Un bel passo in avanti, invece, lo ha compiuto la Red Bull. La scuderia di Milton Keynes ha proposto una RB15 interessante, con Max Verstappen che ha addirittura sfiorato la seconda posizione. L’olandese si è dimostrato già in forma con la sua nuova vettura e sembra essere ripartito da dove aveva lasciato nella scorsa annata. Il nuovo motore Honda, poi, sta regalando qualche cavallo in più di potenza che, per usare un eufemismo, mancavano in casa Red Bull.

Vedremo, quindi, nei prossimi capitoli della stagione 2019 come proseguirà questo avvincente duello, con tante variabili. Dalle gomme, che diversi team non hanno ancora pienamente capito come sfruttare, ai nuovi rapporti di forza, con Haas e Renault che sembrano meno distanti del previsto, mentre nei piani bassi della classifica prosegue il declino inesorabile di McLaren e Williams, pronte ad un’altra annata di lacrime.

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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