Formula 1

F1, Mondiale 2019: le squadre partecipanti. La Ferrari: piloti, palmares, punti di forza e aspetti da migliorare

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Il Mondiale 2019 di Formula Uno è ormai alle porte e dal 17 marzo, in Australia, si comincerà a fare sul serio. Ripartirà la caccia all’iride della Ferrari che manca l’appuntamento con il titolo dal 2007, se parliamo di Mondiale piloti, e dal 2008 nel caso della graduatoria riservata ai costruttori. Andiamo quindi a scoprire ed analizzare tutte le caratteristiche e le peculiarità della scuderia di Maranello

I piloti

Charles Leclerc (Monaco) – Sebastian Vettel (Germania)

Nato nel 1997 nel Principato, Leclerc è senza dubbio tra i talenti più in vista del Circus. Campione della GP3 nel 2016 e della F2 nel 2017, ha fatto parte dal 2016 al 2018 della Ferrari Driver Academy e nel 2018 ha corso in Formula 1 per l’Alfa Romeo-Sauber. Con la scuderia italo-svizzera, al primo anno nella massima categoria, ha ottenuto 39 punti, terminando 10 volte nella top-10. Quest’anno sarà chiamato a dare una risposta importante con il team più rinomato della categoria ma, di sicuro, le qualità velocistiche non fanno difetto al giovane Charles.

Nato il 3 luglio del 1987 ad Heppenheim, Vettel è uno dei riferimenti della F1. Dopo i suoi 4 titoli vinti nella categoria, dal 2010 al 2013 con la Red Bull, il teutonico ha raccolto la sfida della Rossa con l’obiettivo di riportare l’iride a Maranello. Seb è detentore di diversi primati, tra cui tra cui l’essere il più giovane pilota di Formula Uno ad aver vinto un campionato mondiale e ad aver ottenuto una pole position. Inoltre detiene anche il record del maggior numero di pole in una singola stagione (15, nel 2011), di GP vinti in un’annata (13, nel 2013, record condiviso con Michael Schumacher) e di gare vinte consecutivamente (9 nel 2013). Statistiche importanti che però non possono cancellare le delusioni degli ultimi due anni (2017-2018) nei quali, anche per qualche errore, il sogno mondiale è sfumato. Il 2019 per lui potrebbe essere quello dell’“all-in“.

SF90

90 come gli anni della Scuderia Ferrari. La scelta del team di Maranello, per il nome della nuova monoposto che quest’anno vorrà interrompere il digiuno iridato, è stata fatta e le aspettative sono sempre molto alte. I test hanno dato esito positivo e la nuova nata sotto l’insegna del Cavallino Rampante ha dato prova di grande velocità, in termini di potenza e di guidabilità. Alcune scelte tecniche, come quella dell’ala anteriore, hanno suscitato l’attenzione anche degli avversari e quindi in Australia si vuol cominciare con il piede giusto. Una vettura, quella di questo 2019, nella quale si è cercato di estremizzare ogni minimo dettaglio rispetto al modello precedente, mantenendosi ovviamente entro i limiti regolamentari. Anche la scelta della colorazione opaca è aderente a questa filosofia costruttiva. Pertanto, non resta che attendere l’esito della pista.

Titoli Mondiali piloti

15: Alberto Ascari (1952); Alberto Ascari (1953); Juan Manuel Fangio (1956); Mike Hawthorn (1958); Phil Hill (1961); John Surtees (1964); Niki Lauda (1975); Niki Lauda (1977); Jody Scheckter (1979); Michael Scumacher (2000), Michael Schumacher (2001), Michael Schumacher (2002); Michael Schumacher (2003); Michael Schumacher (2004); Kimi Raikkonen (2007).

Titoli Mondiali costruttori

16: La Scuderia Ferrari è la squadra automobilistica più vincente della storia della Formula Uno, visto che ha raggiunto questo riscontro nella graduatoria riservata ai costruttori. Questo percorso vincente è iniziato con Phil Hill (1961). Giusto ricordare che la classifica dei costruttori fu introdotta a partire dal 1958. E’ stata la volta di John Surtees (1964), unico pilota della storia del motorsport ad aver vinto il titolo iridato sia nel Motomondiale sia in Formula 1. Poi toccò a Niki Lauda con 3 Mondiali costruttori (1975-1976-1977). Seguirono Jody Scheckter e Gilles Villenueve (1979), le vittorie (1982-1983) nonostante la scomparsa di Villeneuve e poi l’epopea “Schumacher” (1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004). A completamento il biennio con Felipe Massa e Kimi Raikkonen (2007-2008).

Punti di forza

La Ferrari può contare su una monoposto competitiva e due piloti veloci. Si può quindi dire, senza timore di essere smentiti, che la base è buona. I primi passi sono stati incoraggianti e tutto il team pare essere focalizzato in un’unica direzione per la massimizzazione della prestazione in pista. La fame di vittoria non manca, ulteriore “benzina” da inserire nel motore.

Punti deboli

La gestione sportiva del Reparto Corse è stato rivoluzionato: Mattia Binotto sulla plancia di comando al posto di Maurizio Arrivabene e Leclerc nell’abitacolo della Rossa. Mutamenti che possono avere delle pericolose controindicazioni, soprattutto nelle situazioni complesse. Il tallone d’Achille, in passato, della Ferrari è stato proprio quello di essere poco efficiente nella seconda parte di stagione e nel non riuscire a comprendere i momenti. Le debolezze del Cavallino possono essere proprio queste.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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