Editoriali
Ferrari bella e fragile. Charles Leclerc è l’uomo giusto, Vettel non lo è più
Bella e fragile. Una Ferrari velocissima, performante, delicata nella gestione delle gomme, a tratti quasi perfetta, di sicuro superiore alla Mercedes. Poi il brusco e tremendo risveglio. Un motore che smette di funzionare come dovrebbe e la SF90 d’improvviso si trasforma da principessa a brutto anatroccolo.
Più di un sentore di quanto accaduto oggi si era percepito nel corso dei Test pre-stagionali: a Barcellona il Cavallino Rampante volava letteralmente, salvo fermarsi a più riprese per problemi tecnici di varia natura (soprattutto elettrici). Forse preoccupati da una fragilità intrinseca, a Maranello hanno optato per un approccio molto prudente in Australia, dove si è materializzato un distacco di un minuto dalla Mercedes.
In Bahrein si è rivista la stessa Ferrari dei Test: velocissima, facile da guidare e, soprattutto, dotata di una power-unit impressionante (come dimostrato, peraltro, dalle ottime prestazioni della Haas, che utilizza proprio il propulsore fornito dalla scuderia italiana). Con le prestazioni di nuovo convincenti sono però riapparsi anche i problemi di affidabilità. A guardare il bicchiere mezzo pieno, per come si era messa, è già tanto che Charles Leclerc sia riuscito a terminare la gara sul podio: 15 punti (16 contando quello di bonus per il giro veloce) potranno pesare, e non poco, in un Campionato lunghissimo.
E’ chiaro che ora la Ferrari, in vista del GP di Shanghai che si disputerà fra due settimane, si troverà dinanzi ad un bivio. Optare per una strategia conservativa in termini di potenza del motore spalancherebbe in anticipo le porte del successo alla Frecce d’Argento, ma è altrettanto vero che eventuali guasti meccanici porterebbero a conseguenze ben peggiori. La sensazione è che la Rossa, in questo momento, sia superiore tecnicamente alla Mercedes, seppur di poco (e non a caso questa differenza si è vista solo con la macchina guidata da Leclerc…), ma non robusta e solida quanto i rivali. Ed i Mondiali, come noto, si vincono in primis grazie all’affidabilità.
La giornata odierna ha emesso un verdetto che non rappresenta una sorpresa: Charles Leclerc è l’uomo giusto per la Ferrari. Dopo aver dominato nelle categorie giovanili ed aver disputato un’ottima stagione 2018 con la Sauber, il monegasco ha subito messo in mostra talento e tenuta mentale straordinari. In qualifica è risultato inavvicinabile sin dalla prima sessione. In gara, dopo una partenza deficitaria, non si è perso d’animo: prima ha scavalcato Valtteri Bottas, poi ha compiuto un fantastico sorpasso all’esterno ai danni del compagno di squadra Sebastian Vettel. Stava dominando grazie ad un passo impensabile per la concorrenza. Poi sappiamo com’è andata…Anche nel momento più critico, con la macchina che veniva scavalcata persino dai doppiati, il monegasco non ha mai perso la calma, palesando una freddezza non comune per un ragazzo di appena 21 anni.
Leclerc possiede talento, sfrontatezza, lucidità e ambizione tali da poter puntare al titolo iridato, magari già da quest’anno se la Ferrari glielo consentirà mettendogli a disposizione una macchina non solo bella, ma anche consistente. E’ il personaggio giusto per provare a tornare a vincere quando i tempi saranno maturi. Di sicuro lo sono già per un mutamento delle gerarchie interne. Perché il Sebastian Vettel attuale non è utile alla causa della scuderia emiliana. Dopo una partenza a razzo, oggi il tedesco non ne ha azzeccata una. Subito palesemente più lento di Leclerc, ha patito psicologicamente il sorpasso da parte del più giovane compagno di team, dando proprio la sensazione del ‘cane bastonato’. Successivamente è andato in testacoda nel corpo a corpo con Lewis Hamilton, altro rivale che dallo scorso anno patisce a dismisura. Addirittura, a nostro parere, Vettel vive una sorta di complesso di inferiorità nei confronti del britannico, che nella passata stagione lo ha ripetutamente e sonoramente sconfitto. Ora l’enfant prodige Leclerc sta provocando dei tarli ulteriori nelle scricchiolanti convinzioni del teutonico. La sensazione è che il quattro volte campione del mondo si sia smarrito dopo il GP di Monza 2018 e, da allora, non riesca a ritrovare la propria identità. Il tempo stringe: la Mercedes è già in fuga dopo due gare e presto in casa Ferrari occorrerà eleggere il pilota che dovrà quanto meno provare a giocarsi il Mondiale. Ammesso che la SF90 non resti così bella e fragile.
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federico.militello@oasport.it
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Foto: Lapresse