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Ginnastica, Trofeo di Jesolo 2019: Sunisa Lee e Konnor McClain, chi sono le Regine della Classica? Stelle sulle orme di Biles

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Jordyn Wieber, Aly Raisman, McKayla Maroney, Kyla Ross (2 volte), Simone Biles (2 volte), Gabby Douglas, Emma Malabuyo. Questo è l’albo d’oro del Trofeo di Jesolo, chiunque abbia vinto in laguna ha poi conquistato un oro olimpico o mondiale (a parte l’ultima vincitrice): il PalaArrex ha sempre lanciato la carriera delle grandi stelle della Polvere di Magnesio (tutte statunitensi), imporsi nella Classicissima significa avere raggiunto il massimo livello del circuito ed essere in grado di competere per i traguardi più prestigiosi.

Oggi all’albo d’oro si è iscritta Sunisa Lee che alla prima uscita da senior ha subito fatto centro, pochi conoscevano questo grande talento d’oltreoceano che è esplosa definitivamente nel pomeriggio: 56.466 punti con delle parallele vertiginose da 14.700 (6.1 il D Score), una trave infarcita di difficoltà sbalorditive (6.2 il D Score), un corpo libero molto tonico (14.333, 5.7) e un dty al volteggio ancora ampiamente migliorabile (14.200). Probabilmente è nata una stella che non ha pagato lo scotto del debutto tra le grandi e che con assoluta personalità ha saputo sconfiggere Liu Tingting (Campionessa del Mondo alla trave) ed Emma Malabuyo (vincitrice dodici mesi fa). Pochi conoscono questo talento, una classe 2004 del Minnesota che viene allenata da Jess Graba e Alison Lim al Midwest Gymnastics Center, finita sotto i riflettori per gli ottimi risultati conseguiti tra le under 16 ai Pacific Rim di Medellin dell’ultima stagione. Un’eccellenza sugli staggi e un’attrice protagonista sui 10 cm che ha trovato la sua dimensione al Trofeo di Jesolo e che da qui potrebbe ripartire per un futuro radioso a cominciare dai Mondiali e col mirino puntati sulle Olimpiadi di Tokyo 2020.

E non finisce qui perché tra le juniores ha giganteggiato Konnor McClain con un dty da 14.800, una trave da 6.0 e un totale di 56.167 che lascia ben sperare per il prossimo futuro. Tra questi nomi si nascondono le fuoriclasse del futuro e gli USA confermano di avere un bacino infinito nonostante l’assenza di Morgan Hurd e Simone Biles che hanno scelto la Coppa del Mondo all-around per i propri debutti stagionali.

 

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Foto: Alessia Lunghi

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