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Foto: Valerio Origo
Si è concluso nella notte italiana il terzo giro dell’Arnold Palmer Invitational 2019, torneo del PGA Tour di golf in scena in questi giorni presso il Bay Hill Club & Lodge di Orlando, in Florida (Stati Uniti). Terza giornata ricca di colpi di scena e di stravolgimenti nelle posizioni di vertice della classifica. Sia l’inglese Tommy Fleetwood sia lo statunitense Keegan Bradley, in testa con margine dopo le prime 36 buche, hanno infatti perso diversi colpi scivolando indietro nella graduatoria. Il più abile ad approfittarne è stato l’inglese Matthew Fitzpatrick, mai meglio di settimo in carriera sul massimo circuito americano, che aprirà l’ultima giornata in testa con lo score di -9 per il torneo. In sua compagnia per le diciotto buche finali ci sarà il nordirlandese Rory McIlroy, trionfatore lo scorso anno e staccato di un solo colpo dal leader.
La classifica è però ancora molto compatta e sono diversi i giocatori che potranno inserirsi nella lotta per il successo. In terza posizione con lo score complessivo di -7 si trova infatti un terzetto composto dall’inglese Matt Wallace, dallo statunitense Kevin Kisner e dall’australiano Aaron Baddeley, mentre appena più indietro ha chiuso un quintetto formato dallo spagnolo Rafa Cabrera Bello e dagli statunitensi Chris Kirk, Luke List, Charles Howell III e Keegan Bradley (quest’ultimo ancora in quota nonostante il +3 di giornata). Perfettamente in corsa per un risultato di prestigio anche l’inglese Tyrrell Hatton, il tedesco Martin Kaymer, il sudcoreano Sungjae Im e gli statunitensi Jason Kokrak e Bubba Watson, undicesimi con lo score di -5.
Dopo due eccellenti primi giri, piccolo passo indietro invece per Francesco Molinari. L’azzurro ha pagato soprattutto una mancanza di precisione complessiva, che lo ha costretto più volte a compiere provvidenziali recuperi. Il talento infinito del fuoriclasse torinese ha evitato uno score eccessivamente penalizzante e, con un +1 di giornata, il vincitore dell’Open Championship 2018 si è assestato in diciassettesima posizione a -4 per il torneo. Nulla è ancora perduto: cinque colpi di distacco dalla testa non sono certamente un divario incolmabile, soprattutto alla luce dei tanti colpi di scena che hanno caratterizzato il terzo giro. Non resta dunque che seguire con attenzione le ultime diciotto buche per conoscere il nome del vincitore dell’Arnold Palmer Invitational 2019.
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roberto.pozzi@oasport.it
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