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Golf, WGC-Dell Technologies Match Play 2019: Francesco Molinari in cerca di una giornata da ricordare ad Austin

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Francesco Molinari è ancora in corsa al WGC-Dell Technologies Match Play di Austin. L’azzurro, che prima di quest’anno non aveva mai superato i gironi, sta ritagliandosi un ruolo di primissimo piano in questo torneo, risultando l’unico dei primi dieci del mondo ancora sulla scena.

Per dare un’idea del suo momento di forma, basta guardare le prime sette buche del quarto di finale di ieri contro Kevin Na, che pure aveva estromesso Justin Rose (l’inglese è numero 2 del mondo) poche decine di minuti prima. La prima è andata all’americano, ma le successive sei sono finite tutte in mano al torinese, che ha di fatto chiuso lì un match terminato ufficialmente per 6&5 alla buca 13. In generale, un po’ tutti i match di “Chicco” si sono conclusi con largo anticipo, senza neppure avvicinare la diciottesima buca. Adesso l’avversario si chiama Kevin Kisner: classe 1984, di Aiken, il californiano si è messo davvero in luce soltanto negli ultimi anni, con una carriera, se vogliamo, evoluta un po’ più tardi rispetto a quella di tante altre stelle del golf. Ha vinto due tornei sul PGA Tour, uno nel 2015 e l’altro nel 2017, chiudendo al secondo posto l’Open Championship 2018 (vinto, come tutta l’Italia sportiva ricorda, proprio da Molinari).

Nel caso in cui il nostro golfista dovesse riuscire a centrare la finale, fermo restando che verrà disputata anche la sfida per il terzo e quarto posto, l’avversario può essere uno tra Matt Kuchar e Lucas Bjerregaard. Il danese ha impedito che ci fosse la certezza di un americano nell’ultimo atto, anche se la “colpa” di ciò va attribuita a Tiger Woods. La leggenda di Cypress ha commesso un errore decisivo proprio all’ultima buca del suo quarto di finale, lasciando strada libera a Bjerregaard, che gli appassionati conoscono bene per le sue ottime prestazioni, con continuità, sull’European Tour, compresa la vittoria dello scorso ottobre all’Alfred Dunhill Links Championship. Kuchar, invece, è un veterano: quarant’anni, ha vinto per la prima volta sul PGA Tour nel lontano 2002, e dal 2010 ha iniziato quella sequenza che, nel 2017, l’ha portato a raggiungere la top ten in tutti e quattro i Major, pur senza mai vincerne uno (miglior risultato il secondo posto all’Open Championship 2017).

L’occasione, per Molinari, è di quelle non da poco, ed è anche un segnale mandato a tutti gli altri in vista del primo Major dell’anno: il Masters di Augusta, di scena tra due settimane.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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