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Foto: Valerio Origo
Si sono spente sulla salita del Poggio le speranze di vittoria di Elia Viviani nella Milano-Sanremo 2019. Il corridore veronese era senza alcun dubbio il più accreditato tra gli italiani al via e si presentava all’appuntamento forte di un’ottima prima parte di stagione e di una condizione fisica brillante, come dimostrato anche nel successo di tappa alla Tirreno-Adriatico. L’azzurro della Deceuninck-QuickStep ha pagato il ritmo troppo elevato imposto paradossalmente dalla propria squadra (tutta a disposizione di Alaphilippe, il vero capitano unico) sull’ultima salita di giornata e ha perso sin dalle prime rampe la coda del gruppo dei migliori insieme alla maggior parte dei velocisti puri. Il 30enne italiano ha comunque tagliato il traguardo di via Roma a braccia alzate, ma soltanto per festeggiare la vittoria del compagno Julian Alaphilippe.
Il piano tattico della formazione belga ha sicuramente funzionato al meglio. La Deceunick-QuickStep ha lavorato per rendere il più dura possibile la corsa proprio sul Poggio, imponendo un’andatura elevatissima grazie all’azione di Philippe Gilbert e di Zdenek Stybar e frantumando completamente il gruppo principale. Se Elia Viviani fosse riuscito a resistere nelle posizioni di vertice, avrebbe forse potuto contare sul supporto di Alaphilippe in caso di arrivo in volata. Le cose però sono andate diversamente e anche parlare di occasione sprecata non sembra del tutto corretto. Senza dubbio l’azzurro non è apparso in una giornata particolarmente brillante staccandosi già all’inizio della salita, ma la medesima sorte è toccata alla maggior parte degli altri sprinter. Probabilmente il corridore veronese avrebbe potuto chiudere nel gruppo che si è giocato la 14a posizione a 27” dalla testa della classifica, in compagnia di Fernando Gaviria (UAE Emirates), Caleb Ewan (Lotto Soudal), Arnaut Démare (Groupama-FDJ) e Sam Bennett (BORA-hansgrohe), ma in termini di risultato non ci sarebbe stata alcuna differenza. Anche Peter Sagan (BORA-hansgrohe), che è rimasto davanti fino alla fine, ha pagato lo sforzo nel finale mancando di lucidità e di gambe nell’impostazione della volata.
Sul Poggio, insieme alle speranze di vittoria di Elia Viviani, è però svanita anche la possibilità di rivedere un corridore italiano in trionfo alla Milano-Sanremo con la maglia di campione nazionale. L’ultimo a riuscire nell’impresa è stato Fausto Coppi nel lontano 1948, quando il Campionissimo arrivò con oltre cinque minuti di margine su Vittorio Rossello e Fermo Camellini e firmò la seconda delle sue tre vittorie nella Classica di Primavera. Da allora soltanto in due occasioni la maglia tricolore è riuscita a salire sul podio: Vito Ortelli, secondo nel 1949 proprio alle spalle di Coppi, e Felice Gimondi, terzo nel 1973 nell’edizione vinta dal belga Roger De Vlaeminck. Un vero e proprio tabù dunque, destinato purtroppo a durare almeno fino alla prossima stagione.
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roberto.pozzi@oasport.it